Facebook, le applicazioni di siti terzi dovranno avere lok degli utenti

Le applicazioni sviluppate da siti terzi dovranno chiedere agli utenti di Facebook il permesso di accedere alle loro informazioni personali, esplicitando quali dati saranno utilizzati. E' uno dei primi cambiamenti sulla privacy del sito.

Autore: Santina Buscemi

Le promesse si mantengono. Soprattutto se fatte ai propri utenti e nel bel mezzo di un tormentone mediatico che minacciava di offuscare la luce della buona stella che veglia su Facebook.
Maggiore privacy si era promesso e maggiore privacy sarà . Il re dei social network adotta quindi nuove norme in merito alla protezione dei dati personali degli utenti.
Prima del temuto "Quit Facebook Day", Mark Zuckerberg aveva infatti promesso alcuni cambiamenti, funzionali ad esaudire il bisogno di una maggiore tutela dei dati degli iscritti.
Fra il borbottio dei vari siti concorrenti che iniziavano ad alzare la voce e tirare su la testa approfittando delle critiche rivolte al sito, il papà  di Facebook aveva voluto lanciare un segnale forte e chiaro.
Ed ecco uno dei primi step della rivoluzione promessa. Riflettori puntati sulle applicazioni sviluppate da siti terzi.
Secondo la nuova norma, agli utenti verrà  richiesto il permesso di accedere alle informazioni personali, esplicitando di volta in volta quali dati occorrono all'applicazione per funzionare. Il nuovo regolamento mira a rendere consapevoli del tipo di informazioni condivise per usufruire dei diversi servizi presenti sul sito di social networking.
Bret Taylor, Cto di Facebook, ha spiegato, nel blog del sito, in cosa consisterà  la nuova funzione di protezione della privacy personale: "Ad esempio, JibJab è un sito specializzato in biglietti d'auguri interattivi che ha bisogno di accedere alle mie foto e a quelle dei miei amici affinchà© io possa creare biglietti personalizzati In base a questo nuovo meccanismo, JibJab dovrà  chiedere il mio esplicito consenso per quel tipo di informazioni".

Certo, si tratta di un cambiamento che interessa solo una delle attività  svolte sul sito, eppure, attraverso il nuovo meccanismo di "richiesta di permesso", il team management di Facebook mira a recuperare la fiducia degli utenti.
Una nota a riguardo: la nuova norma non è retroattiva: interessa, cioè, solo le applicazioni selezionate d'ora in avanti. Relativamente alle applicazioni già  autorizzate ad accedere ai dati degli utenti, Taylor ha ricordato agli utenti, nel post sopracitato, la possibilità  di controllarle ed eventualmente eliminarle, attraverso le "impostazioni applicazioni".
Una piccola rivoluzione, certo, ma dopotutto, le applicazioni, giochi, quiz e pagine web, costituiscono una delle funzioni maggiormente apprezzate da parte dei milioni di iscritti al social network.

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