Le promesse si mantengono. Soprattutto se fatte ai propri utenti e nel bel mezzo di un tormentone mediatico che minacciava di offuscare la luce della buona stella che veglia su
Facebook.
Maggiore
privacy si era promesso e maggiore privacy sarà . Il re dei social network adotta quindi nuove norme in merito alla protezione dei dati personali degli utenti.
Prima del temuto "
Quit Facebook Day",
Mark Zuckerberg aveva infatti promesso alcuni
cambiamenti, funzionali ad esaudire il bisogno di una maggiore tutela dei dati degli iscritti.
Fra il borbottio dei vari siti concorrenti che iniziavano ad alzare la voce e tirare su la testa approfittando delle critiche rivolte al sito, il papà di Facebook aveva voluto lanciare un segnale forte e chiaro.
Ed ecco uno dei primi step della rivoluzione promessa. Riflettori puntati sulle applicazioni sviluppate da
siti terzi.
Secondo la nuova norma, agli utenti verrà richiesto il
permesso di accedere alle
informazioni personali, esplicitando di volta in volta quali dati occorrono all'applicazione per funzionare. Il nuovo regolamento mira a rendere consapevoli del tipo di informazioni condivise per usufruire dei diversi servizi presenti sul sito di
social networking.
Bret Taylor, Cto di Facebook, ha
spiegato, nel blog del sito, in cosa consisterà la nuova funzione di protezione della privacy personale: "Ad esempio,
JibJab è un sito specializzato in biglietti d'auguri interattivi che ha bisogno di accedere alle mie foto e a quelle dei miei amici affinchà© io possa creare biglietti personalizzati In base a questo nuovo meccanismo, JibJab dovrà chiedere il mio esplicito consenso per quel tipo di informazioni".
Certo, si tratta di un cambiamento che interessa solo una delle attività svolte sul sito, eppure, attraverso il nuovo meccanismo di "
richiesta di permesso", il team management di Facebook mira a recuperare la fiducia degli utenti.
Una nota a riguardo: la nuova norma non è
retroattiva: interessa, cioè, solo le applicazioni selezionate d'ora in avanti. Relativamente alle applicazioni già autorizzate ad accedere ai dati degli utenti, Taylor ha ricordato agli utenti, nel post sopracitato, la possibilità di controllarle ed eventualmente eliminarle, attraverso le "
impostazioni applicazioni".
Una piccola rivoluzione, certo, ma dopotutto, le applicazioni, giochi, quiz e pagine web, costituiscono una delle funzioni maggiormente apprezzate da parte dei milioni di iscritti al social network.