Trend Micro, la vita privata dei minori sempre più esposta su internet
Una ricerca Trend Micro su un campione di genitori e figli italiani mette in evidenza come la vita privata dei ragazzi sia sempre più "in vetrina" su Internet. E i genitori lasciano fare.
Quali informazioni personali vengono messe online?
Le principali informazioni condivise dai ragazzi su Internet sono relative all'indirizzo email (66,7%), seguito da foto personali e/o dei familiari (56,2%), luogo dove vanno a scuola (41,9%), eventi ai quali partecipano (27,1%), informazioni sugli amici (26,2%); più basse ma non da sottovalutare le percentuali di chi comunica il proprio indirizzo di casa (20,5%) e di chi fa sapere quali sono i posti frequentati abitualmente (18,1%). Con l'aumentare dell'età diventa via via maggiore la quantità di informazioni personali inserite in Rete. Ad esempio, tra i ragazzi della fascia dai 15 ai 16 anni, la pubblicazione delle foto personali e dei familiari sale al 81,4%, come la rivelazione del luogo dove vanno a scuola (62,9%), o gli eventi a cui partecipano (51,4%), o i luoghi frequentati (30%). I genitori, da parte loro, condividono principalmente l'indirizzo email (83,3%), la data di nascita (52,2%), indirizzo postale (42,2%), foto personali e dei familiari (42,2%), abbastanza elevato anche il dato sulle informazioni bancarie (34,4%), seguito dagli eventi a cui parteciperanno (26,7%), CV e aggiornamenti sul proprio status personale (25,6%).
Da dove ci si connette a Internet? Con chi?
I ragazzi si connettono a Internet principalmente dalla loro casa (98,6%), il 21,9% dal PC di amici, il 15,2% dalla scuola. Abitualmente i ragazzi si connettono da soli (71,9%), percentuale che sale con l'età fino al 94,3% nella fascia tra 15 e 16 anni. Ma c'è anche una buona parte di ragazzi che naviga in compagnia dei coetanei (40,5%), in particolare ciò accade nel 50% dei casi tra gli 11 e i 16 anni. Con i genitori navigano soprattutto i più piccoli (58,6% dei bambini tra gli 8 e 10 anni), ma solo il 10% dei quindicenni e sedicenni. Per quanto riguarda i genitori, la casa è il luogo preferito per la connessione (97,8%), seguita dal posto di lavoro (44,4%). Da segnalare che i genitori accedono a Internet dal cellulare solo nel 4,4% dei casi, contro il 9% dei figli, percentuale che sfiora il 13% nei ragazzi più grandi.
Social network mania
I social network si confermano molto apprezzati dai ragazzi italiani: l'82,9% della fascia tra 15 e 16 anni, e il 74,3% in quella 11-14. Anche un 20% dei più piccoli non è indifferente. Facebook, come prevedibile la fa da padrone con quasi il 90% delle preferenze. I genitori iscritti ai social network rappresentano un buon 40%, praticamente tutti su Facebook. Questa assidua frequentazione di Facebook & company non significa però familiarità con l'impostazione delle regole per proteggere la propria privacy che i social network prevedono. Solo il 30% dei genitori, infatti, sa come utilizzarle, mentre i ragazzi e i bambini si dimostrano più competenti toccando il 40%, con un livello ancora più alto (65,7%) ma solo per la fascia di 15 e 16 anni.
Per i bambini e i ragazzi più giovani i genitori sono il naturale punto di riferimento a cui rivolgersi per informazioni e consigli su cosa è sicuro o meno in Internet con percentuali rispettivamente del 75,7 e 52,9. I ragazzi più grandi si affidano invece soprattutto agli amici (65,7%) e in misura molto minore ai genitori (30%) e alle fonti di informazione online specializzate (27,0%). La scuola e gli insegnanti sono mediamente poco consultati con percentuali intorno al 20% per tutte le fasce d'età . I genitori trovano consiglio principalmente, invece, nel passaparola (37,8%) e nel confronto con gli amici (35,6%) e in misura minore con colleghi (27,8%) e parenti (26,7%). Decisamente poco utilizzate le fonti di informazione online specializzate (20%).
Internet: tutto sotto controllo?
I bambini e i ragazzi manifestano una radicata convinzione (8,3 in una scala da 1 a 10) che "i genitori si fidano dei miei comportamenti On Line" e ritengono, inoltre, di "sapere quali informazioni condividere on line" (6,97). Anche queste affermazioni sembrano confermare che il controllo diretto da parte dei genitori non è particolarmente attento e concreto, ma più teorico e verbale. Ciò porta i ragazzi a sviluppare un senso di discrezionalità e quasi "onnipotenza" nell'approccio alla navigazione Internet, tanto che sono in buona misura convinti di "poter cancellare qualsiasi cosa pubblicata online" (6,73 in una scala da 1 a 10) e di "potermi rendere anonimo online" (6,46). I genitori a loro volta manifestano una certa fiducia nei comportamenti dei figli in Rete (6,79 in una scala da 1 a 10) e sembrano avere una percezione abbastanza distorta delle possibilità di rendersi anonimo e cancellare contenuti in Rete: prevale infatti la convinzione di poterlo fare (5,9 nel primo caso e 5,89 nel secondo). Si conferma ulteriormente che da parte degli adulti c'è una scarsa conoscenza del mondo di Internet, sia delle sue regole che degli eventuali rischi connessi, che è all'origine del già sottolineato atteggiamento di "fiducia passiva" nei confronti dei figli.
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