Bilancio aziendale, cè posto anche per i social network

Una ricerca di Regus ha messo in luce come il 25% delle aziende scelga di utilizzare i social network per implementare il loro giro d'affari.

Autore: Santina Buscemi

Una azienda su quattro decide di includere nel budget di marketing la voce "social network". In linea con quanto si evince dall'analisi della società  contemporanea, dove i siti di social networking stanno conquistando un ruolo di primordine in diversi settori, dalla vita affettiva e sociale, passando per la politica e la religione, anche le aziende decidono di sfruttare le potenzialità  di questi siti.
Secondo un'indagine di Regus incentrata sull'utilizzo delle reti sociali con scopi aziendali, infatti, è emerso come un sempre maggior numero di società  investa in questo mercato.
Per l'esattezza il 25% delle aziende include nel budget di marketing, quelle spese che ritiene necessarie per sfruttare i social network.
La percentuale cresce tenendo conto di quante realtà  stanno già , attualmente, incrementando i loro affari grazie a questi siti: di parla, in questo caso, di 2 società  su 5. La Regus Great Big Survey ha messo in luce inoltre come il 40% delle imprese di tutto il mondo stia utilizzando con successo queste piattaforme per creare nuove attività . Le società  italiane seguono la tendenza generale, con una percentuale di poco minore, il 38%.
L'utilizzo maggiore è dato dal mantenimento di relazioni con i contatti commerciali (58%) e l'adesione a gruppi di interesse specifici (54%).
Una percentuale di manager, corrispondente al 34% del campione, è invece scettica su questo modus operandi, ritenendo che i social network non saranno mai un mezzo significativo per mettersi in contatto con i clienti.
A destare curiosità , un altro risultato relativo a questa forma di business: sarebbero principalmente le società  di piccole dimensioni a mostrare una maggiore propensione a scegliere il social networking come un metodo di lavoro nelle attività  di marketing. Per la ricerca sono state intervistate, tra febbraio e marzo, 15.000 persone, fra manager e e dipendenti di tutto il mondo.

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