Ecco come sarà la
nuova Apple Tv secondo
Kevin Rose. Il fondatore di
Digg, che in passato si è dimostrato una fonte piuttosto attendibile per quanto riguarda Apple, ha diffuso attraverso il suo
blog delle nuove indiscrezioni circa il prodotto per Tv made in Cupertino. Prodotto che potrebbe essere
tutto nuovo, a partire dal nome:
iTV.
Caratteristica sostanziale del device multimediale di Apple sarà un
sistema operativo derivato da iOS, già in grande spolvero sui device mobili di Cupertino.
Addio, come
si vocifera già da tempo, a
Mac OS X e alla concezione di una Tv come "un'altro device" per accedere ad
iTunes Store, ascoltare musica e vedere filmati.
La nuova iTV, secondo Rose, estenderà ancora di più le possibilità per gli
sviluppatori di creare
App dedicate proprio al mezzo televisivo:
giochi, software interattivo e molto altro ancora. Senza contare il supporto a
iAD e la possibilità , per i programmatori e i costruttori di Tv, di guadagnare con la pubblicità online.
Un ruolo speciale toccherà ad
iPad: secondo Rose il tablet Apple funzionerà da
terminale per "comandare" iTV, da
schermo remoto per visualizzare i contenuti riprodotti dal media center e da
dispositivo di input per lavorare con il prodotto, ad esempio per effettuare del video editing.
A beneficiare di questa iTV rinnovata potrebbero essere anche i
produttori di contenuti: con delle App specifiche e "da salotto", potrebbero nascere
nuovi servizi e nuovi modelli di business.
Insomma, le parole di Rose offrono un nuovo scenario alquanto interessante, anche perchè dona alla Tv di casa un
ruolo completamente nuovo: quello di un media center "sotto steroidi", capace di far girare giochi, software e assimilabile, quindi, ad un tablet extra-large.
La novità di Apple dovrebbe essere annunciata a
settembre e il prezzo ipotetico vendita comunicato da Rose è di
99 dollari.
Si tratta sempre di indiscrezioni, è bene ricordarlo: tuttavia l'ipotetico futuro della Tv con la mela dipinto da Rose - se si considerano le ultime mosse compiute da Apple - appare sensato.
Pronti alle "super televisioni"?