La casa di produzione LucasFilm ha citato in giudizio l'azienda americana Jedi Mind con l'accusa di violazione del celebre marchio di Guerre Stellari: a George Lucas non va giù l'uso di espressioni come "trucco mentale Jedi".
Autore: Andrea Sala
George Lucas, tramite la propria casa di produzione LucasFilm, ha fato causa all'azienda americana Jedi Minds Inc. per 5 milioni di dollari. Come si può intuire dal nome, il nocciolo della questione è l'utilizzo di quelle che Lucas reputa sue proprietà intellettuali: la suddetta società , infatti, produce e vende un software che permetterebbe di controllare il Pc utilizzando il solo pensiero. Il software, denominato Master Mind e commercializzato al prezzo di 99 dollari, dovrebbe permettere di giocare a diversi videogames attraverso un apposito casco connesso via USB al computer. Per pubblicizzarlo, poi, Jedi Minds ha usato l'espressione "trucco mentale Jedi", "Jedi Mind trick" in inglese, un famoso potere dei cavalieri Jedi noto a chiunque abbia visto la celebre saga fantascientifica. In verità la questione va avanti da molto tempo: già nel 2009 Lucas aveva intimato a Jedi Minds di non sfruttare il marchio legato a Star Wars. La società aveva risposto annunciando l'abbandono di riferimenti così espliciti alla saga, salvo poi non mettere in pratica quanto dichiarato. LucasFilm, quindi, ha depositato l'accusa motivandola con una potenziale confusione creatasi nel mercato e, conseguentemente, con il danno economico e di business. Per la cronaca, LucasFilm detiene i diritti sui cavalieri Jedi e altri aspetti legati ai potenti eroi spaziali. Non però su "Jedi Mind" e altri marchi affiliati. Ciò nonostante, la casa di produzione afferma di avere i diritti su tutte le caratteristiche comunemente associate ai Jedi, incluse le tipiche tuniche, la spada laser, il potere di far levitare gli oggetti, la connessione telepatica con gli altri Jedi e l'universo e l'abilità di emettere potenti scariche di energia dalla dita, i cosiddetti "Force Lighting". Vedremo presto "guerre stellari" anche nei tribunali?
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.