Nella stessa community del social network, si stanno moltiplicando giorno per giorno gli aderenti alla protesta contro la censura perpetrata da
Facebook ai danni di uno spot pro-marijuana.
Lo spot, proveniente dal sito antiproibizionista americano
Firedoglake.com, è rimasto online per 9 giorni, precisamente dal 7 al 16 agosto, per poi essere ritirato. A scatenare la mannaia della
censura del social network sarebbe stato il
logo della campagna: una foglia di
canapa indiana, che ha costretto il sito ad eliminare dalle sue pagine lo spot "scomodo".
Un partavoce di Facebook,
Andrew Noyes, spiegando l'accaduto, dice che il logo incriminato "non era più accettabile come pubblicità sul sito. L'immagine di una foglia di marijuana rientra tra i prodotti a favore del fumo e quindi non è permessa sotto le nostre politiche".
I responsabili della campagna antiproibizionista controbattono, accusando di essere stati censurati: "Si tratta di una censura a tutti gli effetti: non stiamo cercando di vendere droga alla gente. In ballo c'è una questione politica".
La protesta si è poi diffusa a macchia d'olio in tutta la community e si stanno moltiplicando le immagini dei profili con, al posto delle foto degli utenti, la foglia incriminata.
Per la cronaca,
Google ha deciso di accettare la trasmissione del video incriminato all'interno dei propri canali.