Il giudice di Madrid dà  ragione a YouTube, battuta Telecinco

La TV spagnola Telecinco ha perso la causa intentata tempo fa contro YouTube. Il giudice di Madrid ha infatti dato ragione alla piattaforma di Google: non è responsabile di violazione dei diritti d'autore.

Autore: Redazione D.Life

Nelle scorse ore YouTube ha ottenuto una vittoria, che potrebbe essere considerata storica, nelle aule del tribunale di Madrid: la piattaforma di videosharing è stata giudicata non colpevole nella causa di violazione di copyright intentata dalla spagnola Telecinco. La sentenza sicuramente porterà  ripercussioni anche in  Italia.
La notizia arriva direttamente da Aaron Ferstman, capo comunicazione di YouTube per l'area EMEA, che  ha annunciato, tramite un post nel blog ufficiale del gruppo, la vittoria della sua società .
Il manager non ha mancato di sottolinare che questa sentenza rappresenta a tutti gli effetti «una grande vittoria per internet», in quanto ridisegna il modo di concepire il diritto d'autore.
Telecinco aveva citato in giudizio YouTube dopo la pubblicazione di video piratati estratti dai programmi dell'emittente spagnola, ottenendo un primo punto a favore nel 2008. In seguito YouTube ricorse in appello. Oggi dunque arriva la sentenza che solleva la piattaforma video da ogni responsabilità  nella vicenda.
Questa la motivazione principale del giudice: "è materialmente impossibile controllare tutte i video messi a disposizione degli utenti, dato che ve ne sono oltre 500 milioni".
Inoltre continuando con la spiegazione della sentenza: "il sito web non è un fornitore di contenuti e quindi non ha l'obbligo di controllare preventivamente l'illegalità  di quelli che presenta sul suo sito. Il suo unico obbligo è appunto di collaborare con i proprietari dei diritti per, una volta identificata l'infrazione, procedere al ritiro definitivo dei contenuti".
Nello specifico questa sentenza dispone che la responsabilità  di identificare e segnalare contenuti non protetti spetta al soggetto proprietario dei diritti, non alla piattaforma web dove vengono caricati. 
Anche YouTube, sempre per bocca di Ferstman, è chiaramente d'accordo con la sentenza: i provider non hanno possibilità  di controllare e monitorare tutta la mole di contenuti che ogni giorno viene caricato dagli utenti. Per questo motivo non possono essere ritenuti responsabili per quanto appare online.

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