Santoro pubblica il suo reddito online: botta e risposta con Brunetta

Michele Santoro ha pubblicato sul sito di AnnoZero il suo Cud per l'anno 2010, il certificato unico di reddito, dal quale risulta un reddito lordo di 662 mila Euro. Il ministro Brunetta risponde: "Encomiabile l'iniziativa di Santoro, ma siamo solo agli inizi".

Autore: Redazione D.Life

Michele Santoro ha pubblicato sul sito internet di AnnoZero il suo Cud relativo al 2010 con una "dedica" particolare al ministro Renato Brunetta: "Caro Ministro, questa è la copia del mio CUD 2010, dal quale risultano un reddito lordo di 662 mila Euro e tasse e contributi per la metà . Aspetto che Lei coroni la sua battaglia moralizzatrice, ottenendo la pubblicazione di quanto abbiano effettivamente percepito lo scorso anno, i principali dirigenti, conduttori  e collaboratori dell'Azienda".

Ecco il Cud 2010 di Santoro, dal quale risulta aver percepito un reddito lordo di circa 662mila Euro.

La replica del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione Renato Brunetta non si è fatta attendere: "A Michele Santoro, che ha annunciato la pubblicazione online addirittura del suo CUD, ricordo che fin dal mio insediamento a Palazzo Vidoni ho avviato un'Operazione Trasparenza senza precedenti nel Paese: dapprima pubblicando sul sito del Ministero la mia retribuzione annua lorda, il mio curriculum, la mia casella di posta elettronica e miei recapiti telefonici diretti; quindi estendendo tale obbligo a tutti i miei collaboratori e dirigenti; infine svolgendo un'efficace azione di 'moral suasion' presso i miei colleghi ministri affinchà© seguissero il mio esempio. Soprattutto ho fatto approvare nel giugno 2009 l'articolo 21 della legge n 69, che stabilisce per tutte le pubbliche amministrazioni l'obbligo di pubblicazione sul proprio sito istituzionale di diverse informazioni sui propri dirigenti: curriculum vitae, retribuzione annua lorda, recapito telefonico e mail istituzionale, tassi di assenza e di presenza del personale degli uffici alle loro dipendenze. Ad oggi i dirigenti pubblici che hanno compilato il proprio curriculum e indicato la propria retribuzione utilizzando il format fornito dal Dipartimento della Funzione Pubblica sono stati più di 133.000 e il tasso di applicazione della legge risulta essere del 90% per le amministrazioni centrali e del 71% per gli enti locali. Come noto, non mi sono fermato qui. In questi 28 mesi di governo, la mia Operazione Trasparenza ha comportato infatti anche la puntuale pubblicazione online della banca dati annuale di tutti gli incarichi di collaborazione esterna e di consulenza affidati dalle pubbliche amministrazioni a professionisti e a dipendenti pubblici (Anagrafe delle Prestazioni, ex art.53 D.Lgs. 165/2001) nonchà© i nominativi e gli emolumenti percepiti da tutti i rappresenti pubblici in seno alle società  a totale o parziale partecipazione pubblica (Banca dati Consoc, ex art.1 Legge n. 296/2006). A quasi due anni e mezzo dall'insediamento del governo Berlusconi, tutti possono osservare come la trasparenza si sia universalmente affermata quale standard fondamentale della nostra pubblica amministrazione. Si tratta adesso di estendere questa buona pratica anche in Rai, tenuto conto che già  lo scorso 9 giugno la Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi ha approvato all'unanimità  un emendamento all'articolo 25 del contratto di servizio che stabilisce la pubblicazione - nei titoli di coda di tutte le trasmissioni della Rai - dei compensi dei conduttori, degli ospiti e degli eventuali opinionisti nonchà© di tutti i costi di produzione sostenuti. Mi auguro adesso che l'iniziativa di Santoro - che, pur encomiabile, non risponde pienamente a quanto previsto dal Parlamento (i conduttori saranno infatti tenuti alla pubblicazione dei compensi percepiti a qualsiasi titolo, sia diretti sia indiretti…) - possa contribuire ad accelerare questa grande riforma che la stessa dirigenza della Rai ha d'altra parte già  dichiarato pubblicamente di condividere e sostenere".

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