ACTA, da Tokyo la legge unica contro i pirati

àˆ stato pubblicato il testo quasi definitivo dell'ACTA, l'accordo firmato a Tokyo da Europa e altre 12 nazioni per la lotta alla pirateria online e alla diffusione di materiale contraffatto. Dubbi su alcune parti del documento.

Autore: Redazione D.Life

àˆ stato da poco pubblicato in rete il testo semi-definitivo dell'accordo internazionale contro la pirateria e per la tutela della proprietà  intellettuale, con particolare attenzione alle implicazioni sugli scambi di materiale elettronico copiato.
Si chiama ACTA (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), ed è stato firmato a Tokyo da 12 paesi del mondo e dall'Unione Europea.
La nuova versione del testo, datata 2 ottobre 2010, è stata redatta cercando di seguire le regole già  previste da WIPO (World Intellectual Property Organization) e DMCA (Digital Millennium Copyright Act). Il risultato è un documento che divide su almeno due punti.
Il primo è l'assenza di responsabilità  per motori di ricerca e Internet Service Provider con clienti responsabili di scambio di materiale illegale. Gli ISP vengono considerati semplici intermediari, obbligati a fornire materiale illegale e informazioni circa i soggetti coinvolti, su richiesta delle autorità .
Il secondo punto a suscitare controversie è la possibilità  di applicare strategie differenti nella lotta alla pirateria, aprendo la strada a procedimenti extra-giuridici nel tentativo di bloccare e contrastare le tecnologie di scambio.
Quelli a favore del nuovo ACTA parlano di un testo flessibile e adatto a legislazioni diverse, in grado di adattarsi e di rispondere a varie esigenze. La sola presenza di un testo univoco a cui fare riferimento viene vista come una garanzia per il consumatore.
I detrattori sono invece preoccupati per la possibilità  che questo testo, ritenuto vago e malamente interpretabile in alcuni suoi aspetti, venga utilizzato per allargare il controllo su tutte le informazioni circolanti in rete, con i proprietari dei diritti nel ruolo di guardiani con distintivo ACTA in tasca.
L'unica cosa certa è che l'ACTA rappresenta un passo avanti verso una regolamentazione veramente condivisa della proprietà , digitale e fisica, aspettando documenti sempre migliori.

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