Il 42enne
Marco Savi è stato licenziato dall'
Apple Store di Grugliasco (To) dove lavorava da un mese e mezzo come addetto alle vendite e assistente.
Savi faceva parte del gruppo di quei dipendenti che lo scorso mese, in occasione dell'apertura dello store presso il centro commerciale "
Le gru", aveva accolto la folla degli appassionati della mela morsicata.
Lavorare per Apple rappresentava per lui un punto di arrivo, il realizzarsi di un sogno.
Il licenziamento è giunto quindi inaspettato, soprattutto perchà© non è stato accompagnato da una spiegazione valida: Savi è stato accusato di non essere "caloroso" con i clienti e di non aver sposato la filosofia aziendale. Nessuno però gli ha fornito ulteriori delucidazioni.
Dal canto suo, Savi ritiene che il provvedimento possa essere scattato a seguito delle sue osservazioni in merito alle strategie di vendita aziendali contenute in un libretto denominato "
Credo". In tale opuscolo si afferma tra l'altro che "
le persone sono le risorse più importanti, la nostra anima".
A Savi, in realtà , è parso il contrario: appena ha espresso il suo pensiero su alcuni piani di vendita che a suo parere potevano essere modificati, è stato licenziato, ancor prima che terminasse il periodo di prova.
L'uomo critica inoltre l'atteggiamento dei manager che "provengono da esperienze che quasi sempre esulano dalla tecnologia e dall'ambiente Apple. Tra l'altro sono anch'essi in prova. Il giorno dell'apertura dello store ci hanno mandato allo sbaraglio, pochissimi tra noi sapevano usare le casse".
Una volta ricevuta la notizia del suo licenziamento, Savi è stato invitato ad uscire dalla porta posteriore dell'edificio.
L'uomo non è il solo ad essere stato allontanato dall'azienda: insieme a lui altre tre persone, tra cui
Alessandro Montagner, 22enne che aveva deciso di iscriversi, parallelamente al lavoro, anche all'Istituto Europeo di design. Secondo il giovane sarebbe stato proprio questo il motivo del suo licenziamento nonostante l'azienda fosse a conoscenza dei suoi progetti già a partire dai primi colloqui. Anche a Montagner è stato chiesto di uscire sul retro, ma il ragazzo ha preferito andarsene a testa alta, uscendo dalla porta principale.