L'organizzazione
"Conference of Jewish Material Claims Against Germany" di New York, in collaborazione con il
Memorial Museum dell'Olocausto, ha redatto e pubblicato un database che documenta
il furto di migliaia di opere d'arte da parte dei soldati nazisti ai danni di numerose famiglie ebree.
Si tratta di un
registro di dominio pubblico che contiene catalogate
decine di migliaia di voci: più precisamente si tratta di
furti avvenuti tra il 1940 e 1944, nel bel mezzo della
Seconda Guerra Mondiale.
I nazisti attraverso l'agenzia tedesca
Einsatzstab Reichsleiter Rosenberg, detta Err, trafugarono e sequestrarono
circa 700mila oggetti d'arte agli ebrei, tra i quali spiccano anche firme di un certo rilievo nel panorama dell'arte mondiale, come
Chagall e
Monet.
I soldati nazionalsocialisti
erano soliti farsi fotografare insieme ai tesori sequestrati, che catalogavano con precisione su schedari scritti a macchina.Tra i documenti ritrovati c'è anche la foto di un dipinto del ‘padrè dell'impressionismo, Edouard Manet. Si tratta dll'opera "Nel Conservatorio" del 1879, fotografata in una miniera di sale in Germania.
I membri della
Claims Conference, che aiutano attivamente i sopravvissuti all'Olocausto, stimano che
la metà degli oggetti sequestrati non siano mai stati resi ai legittimi proprietari.
Questo è il principale motivo della creazione di un
registro gratuito e visibile a tutti, registro che è consultabile a
questo indirizzo.