Dopo Java e drive ottici, Apple lascia da parte anche Flash

Apple ha da poco dichiarato che Flash non verrà  preinstallato su Mac OS X. Steve Jobs prende quindi le distanze da Adobe, come già  era successo per Java e il supporto dei drive ottici. Come si spiega questa ulteriore chiusura delle strategie di Apple?

Autore: Redazione Technology

Apple Inc. ha da poco confermato che, d'ora in avanti, nei sistemi operativi Mac OS X non verrà  incluso il plugin Adobe Flash, ma che questo dovrà  essere scaricato manualmente dagli utenti interessati.
Secondo Bill Evans, portavoce dell'azienda, questa decisione deriverebbe da problemi di sicurezza, per i quali Apple era già  stata criticata in passato.
Sistemi operativi con versioni non aggiornate di Flash si erano infatti già  dimostrati vulnerabili, e sembra che Apple non voglia ripetere l'esperienza.
Molti criticano questa presa di posizione, tra l'altro già  adottata con successo da Microsoft, facendo notare che basterebbe implementare l'aggiornamento automatico di Adobe Flash per evitare ogni problema, ma sembra che l'azienda di Steve Jobs abbia preferito lasciare ogni responsabilità  ad Adobe.
Apple conferma quindi la sua politica di protezione e aumenta la chiusura del suo sistema operativo, ora ancora più isolato da elementi esterni indesiderati.
Flash per il momento è ancora bene accetto, specifica Apple, e Mac OS X si limita a non includerlo nel suo pacchetto, ma molti temono che questo possa rappresentare un primo passo verso un futuro abbandono della tecnologia Adobe.
Timori, questi, che trovano conferma in altre scelte effettuate da Apple negli ultimi tempi, tra cui l'abbandono di Java sui futuri sistemi operativi Mac OS X e il rifiuto delle App sviluppate con questa tecnologia, come si legge al punto 2.25 delle linee guida dell'Apple App Store. Altra decisione importante è quella di non montare drive ottici sui nuovi computer della mela, come ad esempio il nuovo MacBook Air.
La politica di Apple è chiara, ossia prendere le distanze da ogni elemento ritenuto dannoso o scomodo, sia esso un software, un computer o un'applicazione.
Ancora non è chiaro quale sarà  il futuro rapporto tra Adobe ed Apple, ma di sicuro l'azienda di Steve Jobs non si farà  scrupoli nel difendere i propri interessi, come fanno tutte le altre società  d'affari del mondo.

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