Live Mesh, il Web 2.0 secondo Microsoft

Microsoft Live Mesh è il nuovo servizio WEB che permetterà  di archiviare i documenti, ma anche video, le foto provenienti da diversi dispositivi come il PC, lo smartphone, il notebook e averli sincronizzati e fruibili con qualsiasi dispositivo digitale, in qualsiasi luogo, attraverso Internet.

Autore: Redazione D.Life

In occasione dell'evento "The Next Web Now!" in corso oggi nelle immediate vicinanze di Milano, Steve Ballmer, gran capo di Microsoft, ha toccato diversi argomenti e scenari sul futuro del computing mettendo sempre al centro Internet, le nuove tecnologie Internet, e come queste si integreranno nei dispositivi professionali ma anche in quelli più consumer, negli uffici come nelle proprie abitazioni. E le parole, davanti a un attento e numeroso pubblico, non potevano non toccare l'rgomento  Live Mesh, il nuovo servizio Web 2.0 di Microsoft che nelle intenzioni del produttore consentirà  di archiviare testi, video e immagini, che attualmente risiedono in modo disomogeneo sul nostro PC, nel cellulare, nel notebook, in qualsiasi dispositivo digitale connesso a Internet; il tutto come risorse sincronizzate e gestibili da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento.
Nelle intenzioni di Microsoft, Live Mesh manterrà  sincronizzati i file creati o archiviati dai diversi dispositivi digitali, in modo tale che sul proprio notebook collegato a Internet appaia, per esempio, una foto scattata con il proprio cellulare qualche minuto prima.
Inizialmente il programma verrà  limitato a soli 10mila utenti americani, e a computer con sistema operativo Windows. Microsoft, però, nei prossimi mesi lo estenderà  anche ad altre piattaforme come quella Mac, ad altri dispositvi connessi in Rete e negli smartphone di prossima generazione.
Con Live Mesh, Microsoft pone, per la prima volta, in primo piano, il cambiamento del paradigma "Un pc su ogni scrivania", ormai datato 15 anni, entrando, in ritardo, in quello che viene definito il "cloud computing", ovvero il poter utilizzare le applicazioni che effettivamente servono grazie al Web e non doverle avere installate sul proprio computer sfruttando la grande potenza di calcolo offerto dalle nuove generazioni di Data Center. Si torna così al paradigma dell'informatica degli Anni '70 con una variabile importante (che allora non c'era) le enormi potenzialità  del Web.

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