Telepresenza tridimensionale, è quasi un teletrasporto

Un professore dell'Università  dell'Arizona ha sviluppato la Telepresenza 3D, una nuova tecnologia in grado di trasmettere immagini olografiche con un ritardo di aggiornamento di soli due secondi. Quasi un teletrasporto.

Autore: Redazione D.Life

Si chiama Nasser Peyghambarian, professore dell'Università  dell'Ariziona e ha messo a punto una nuova tecnologia chiamata Telepresenza 3D.
Questa innovativa modalità , nota anche come three-dimensional telepresence, è in grado di trasmette immagini olografiche con una frequenza di soli due secondi e di eliminare il problema dell'assenza di vista posteriore, che finora ha caratterizzato tutte le altre tecnologie testate.
Le immagini vengono registrate per mezzo di una serie di telecamere,  ognuna delle quali riprende l'oggetto da un'angolazione differente. Più telecamere si utilizzano, più precisa sarà  la rappresentazione olografica finale.
Queste informazioni vengono poi codificate su un fascio laser pulsato, che per ora è in grado di creare l'ologramma in un solo colore. Il prototipo messo a punto dagli scienziati americani è dotato di  uno schermo da 10", ma il gruppo di Peyghambarian sta già  testando con successo una nuova versione con uno schermo da 17".
Dunque, in futuro,  niente più occhialini colorati, ma ologrammi che proiettano immagini a dimensione umana, a colori e ad alta risoluzione. Grazie alla telepresenza tridimensionale, la comunicazione sarà  più semplice e d'impatto.
"Quello che abbiamo elaborato è la nuova tecnologia di Telepresenza 3D, il che significa che possiamo prendere gli oggetti da una posizione e visualizzarli in un altro luogo quasi in tempo reale" ha spegato il professor Nasser Peyghambarian.

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