La
Corte Suprema del tribunale di Washington ha
respinto il ricorso di Tiffany sostenendo che
eBay non deve essere ritenuto responsabile per la vendita di merci contraffatte sulla piattaforma online.
L'appello depositato dall'azienda che produce gioielli
denunciava per violazione di marchio il sito eBay. Secondo Tiffany & Co il negozio online doveva essere ritenuto responsabile dei prodotti contraffatti messi in vendita dagli utenti.
I giudici già in primo e secondo grado avevano però
sentenziato a favore di eBay,
in quanto semplice intermediario. Non vi è dunque responsabilità fintantochà© si impegna a rimuovere le imitazioni una volta identificate dagli interessati. E' da considerare inoltre che
la società internet attua già un ampio piano di difesa contro le truffe, con l'investimento di 20 milioni di dollari all'anno per rimuovere dal sito i prodotti contraffatti.
Anche Tiffany, dal canto suo, aveva deciso di
difendersi dai falsi spendendo circa 14 milioni di dollari per questa causa. L'azienda ha poi pensato di prendere in causa direttamente eBay (stanca forse di avere sentenze con ogni singolo venditore) in quanto, a detta loro,
doveva essere il network di distribuzione e non il venditore a controllare gli oggetti messi in vendita.
La legge però ha dato ragione al sito internet sollevandolo così da ogni accusa.