Sophos, il ricatto diventa 2.0

Sophos Lab segnala il ritorno delle minaccie ransomware, programmi maligni che tramite cifratura impediscono l'accesso ad un file finchà© non viene pagato un vero e proprio riscatto.

Autore: Redazione D.Life

"Tutti i vostri file personali sono stati criptati. Se volete recuperarli dovrete pagare i. Non cercate aiuto o li perderete per sempre".
Questo è il messaggio che molti utenti informatici si sono visti apparire sul desktop del proprio personal computer negli ultimi giorni. Sembra fantascienza ma così non è: siamo infatti di fronte ad una nuova ondata di cybercrimine, attuata in questo caso con i cosiddetti ransomware, programmi maligni che tramite cifratura impediscono l'accesso ad un file finchà© non viene pagato un vero e proprio riscatto.
A mettere in guardia tutti i membri della comunità  web è Sophos, società  che opera nel settore della sicurezza informatica.  
Secondo le segnalazioni ricevute dai Sophos Labs, il file infetto tramite il quale gli hacker riescono a penetrare nei computer delle future vittime è un semplice pdf, che scarica e installa il ransomware ad insaputa dell'utente.
A questo punto sullo schermo del desktop compare il seguente messaggio, in perfetto gergo ricattatorio:   Il file di testo che compare sul desktop, denominato HOW TO DECRYPT FILES.txt, fornisce quindi un codice alfanumerico, probabilmente collegato alla chiave necessaria per decifrare i file, e un indirizzo mail a cui inviarlo. Solo accettando di pagare il riscatto è possibile accedere nuovamente alle informazioni criptate.   L'elenco delle tipologie di file a rischio è lunghissimo e include molte dei formati più comuni e frequentemente utilizzati dagli utenti: tra gli altri jpg, doc, xls, ppt, rar, zip, mp3, pdf e avi.
Tutti i file criptati vengono rinominati con la sigla finale ".ENCODED".   "Naturalmente il nostro consiglio è di non pagare nulla: non c'è infatti alcuna garanzia che una volta versati i i gli hacker forniscano la chiave di decifratura. Anzi, il rischio è che alzino ulteriormente il prezzo del riscatto", sottolinea Graham Cluley, senior technology consultant di Sophos. "Quello che sta accadendo negli ultimi giorni è un'ulteriore conferma di quanto sia necessario effettuare regolarmente il back up dei file, perlomeno di quelli più importanti".

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