Ascom Torino, vendite natalizie positive per il settore hi-tech

Secondo un'indagine di Ascom-Confcommercio di Torino, le vendite natalizie di quest'anno hanno tenuto. Risultati positivi soprattutto per il settore hi-tech che ha registrato un aumento del 10% nelle vendite.

Autore: Chiara Bernasconi

Terzo Natale "di crisi". Più o meno accentuata, più o meno pesante, più o meno difficile da assorbire. Ma Natale è "sempre" Natale e difficilmente può registrare una dèbacle a tutto campo. Sia per i consumatori sia, ovviamente, per il mondo commerciale che a tale festa si prepara e si "allena" con mesi e mesi di anticipo.
Ciò premesso, si può con un buon margine di certezza (i conti esatti si tireranno solo a fine anno) affermare che anche quest'anno le vendite natalizie a Torino e provincia hanno sostanzialmente tenuto, rispetto ai volumi dello scorso anno, pur con differenze non marginali nell'ambito dei diversi comparti e settori merceologici.
I torinesi, in generale, non hanno dunque rinunciato neppure quest'anno al rito degli acquisti natalizi.
A guidarli una maggiore attenzione ed oculatezza rispetto al rapporto qualità -prezzo, così come la ricerca del regalo utile e immediatamente sfruttabile piuttosto che del regalo sfizioso o stravagante, ma in tutti i casi "regalo è stato".
Questo, in buona sostanza, quanto emerge dall'indagine redatta dall'Ascom-Confcommercio di Torino e provincia, a seguito di una verifica telefonica diretta presso un pannel di Dirigenti delle sue Associazioni Categoriali e Territoriali.
Bene soprattutto alimentare e hi-tech/hi-fidelity. Per quest'ultimo settore è stato registrato un aumento del 10% nelle vendite. I prodotti più acquistati sono stati iPod, iPad e Tv in formato Led e 3D.
Risultati stabili per le oreficerie, i negozi di giocattoli, le librerie come i negozi di dischi e articoli musicali, mentre a soffrire sono stati soprattutto l'abbigliamento, i profumi e i fiorai.
Commenta la presidente dell'Ascom torinese Maria Luisa Coppa: "Anche quest'anno le spese natalizie dei torinesi si sono giustamente mosse, nel complesso, con grande attenzione e oculatezza, ma ancora una volta i consumi del Natale hanno saputo reggere l'onda lunga di una crisi per cui ancora non si intravedono concreti segnali di recupero. La tradizione del regalo natalizio è stata insomma rispettata anche quest'anno: da chi aveva più disponibilità  di mezzi e che ha acquistato al pari o addirittura di più dell'anno scorso, ma anche dalle famiglie con più problematiche di tipo economico e che, per forza di cose, hanno speso molto meno ma senza rinunciare a qualche piccolo pensiero per i familiari e per i bimbi soprattutto. Ora, archiviate le feste di fine anno, i prossimi mesi dovranno da subito consegnarci segnali forti da parte del mondo politico. Crediamo infatti sia davvero giunta l'ora da parte dei nostri amministratori (a tutti i livelli) di avviare politiche capaci di dare risposte concrete alla crisi occupazionale, economica e dei consumi ancora in atto. Risposte concrete su incentivi e pressione fiscale, così come sul sostegno alla domanda interna e sui consumi delle famiglie o, per le nostre aziende, sul sostegno al credito di cui ancora si sente un ampio bisogno. Fatti non parole, meno litigiosità  avulse da quelli che sono i reali problemi della gente e del mondo imprenditoriale, azioni concrete tese a sostenere l'occupazione e il potere d'acquisto delle famiglie, per ricostruire quel clima di fiducia generalizzata e le condizioni più idonee per avviare un discorso di ripresa che ancora risulta difficile poter ipotizzare".

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