Gli italiani malati consultano più internet che i dottori

Secondo una ricerca internazionale gli italiani sono i maggiori frequentatori di siti internet dedicati alla salute dove si cercano cure "fai da te".

Autore: Redazione D.Life

Secondo il "Bupa Health Pulse 2010", la ricerca internazionale condotta dalla London School of Economics sui servizi sanitari, otto italiani su dieci si affidano al web alla ricerca di una cura "fai da te" ovvero per avere informazioni riguardanti farmaci.
Inoltre è emerso che uno su due utilizza Internet per ricavarne un autodiagnosi.
Degli internauti sono ben tre su quattro gli italiani che non controllano l'attendibilità  delle fonti, rischiando così di affidarsi a siti scarsamente affidabili.
I pazienti italiani risultano essere a livello internazionale quelli che con più frequenza ricorrono alla rete, al contrario dei francesi, che utilizzano Internet al 59%, gli spagnoli 72%, gli inglesi 73%, i tedeschi 80%.
Gli italiani sono preceduti solo dai russi, i più digitalizzati del mondo con una percentuale del (96%), dai cinesi (92%) e dagli indiani (90%).
In Italia le ricerche legate alla salute sul web raggiungono la percentuali alte tra i giovani dai 25 ai 34 anni (87%) e sono effettuate più dalle donne che dagli uomini (rispettivamente 83% e78%).
Ecco alcuni consigli per coloro che si approcciano ad una ricerca online sulla salute:
1. Scegliere accuratamente le parole chiave in modo che la ricerca sia più specifica
2. Accertarsi riguardo l'attendibilità  delle informazioni, selezionando i siti da cui vengono ricavate
3. Effettuare la ricerca su siti affidabili, preferibilmente con marchi di qualità 
4. Controllare chi sono i gestori del sito qualora non sia presente il marchio di qualità 
5. Controllare la data di pubblicazione delle informazioni
6. Consultare il proprio medico e non affidarsi esclusivamente ad Internet  
Secondo lo studio della London School of Economics infine, nei prossimi anni si verificherà  un aumento di informazioni online sul tema della salute, con conseguente disorientamento delle persone che saranno sempre meno in grado di verificare l'attendibilità  delle fonti.

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