Il giornalista 25enne
Daniele Belleri ha deciso di tracciare una vera e propria "
mappa del crimine" della città di Milano con l'aiuto di
Google maps.
L'idea è nata a fine 2009, quando il giovane, intento a cercare casa nella metropoli lombarda, era rimasto incuriosito dalle quotazioni bassissime in alcuni quartieri.
Belleri, per tutto il 2010, ha seguito le notizie locali ed ha inserito su una cartina di Google maps tutti gli episodi segnalati, distinguendoli per tipologie e successivamente ha tracciato su un
blog una "mappa del crimine" su modello di quelle statunitensi.
Ogni tipologia di crimine è contraddistinta da un colore o da un simbolo: il rosa indica lo sfruttamento della prostituzione, il rosso le rapine, il verde lo spaccio di droga, mentre un teschio gli omicidi, una pistola le sparatorie, un pugno le risse e una croce rossa gli incidenti stradali e sul lavoro più gravi.
Attualmente Belleri è al lavoro per ultimare una serie di
mappe settoriali zona per zona, anche grazie all'aiuto di docenti di urbanistica e sociologia in grado di interpretare i dati da lui raccolti e messi online.
Le analisi hanno condotto a dei risultati sorprendenti: alcune delle periferie tradizionalmente più malfamate (
Barona, Gratosoglio, Comasina, Quarto Oggiaro) sono invece risultate essere tranquille, mentre alcune zone generalmente considerate più serene (
Buenos Aires, Venezia, Duomo, San Babila) si sono rivelate inaspettatamente pericolose, soprattutto per quanto riguarda
scippi e
rapine.