Gli organizzatori del rave party svoltosi nei giorni scorsi a Pomezia utilizzavano Facebook per programmare l'evento, in seguito bloccato dai carabinieri.
Autore: Chiara Bernasconi
Gli organizzatori del rave party svoltosi a Pomezia (Roma) nella notte tra il 12 e il 13 marzo utilizzavano Facebook per lanciare messaggi criptati volti a programmare l'evento, bloccato poi dai carabinieri. Si tratta 6 di giovani di età compresa tra i 21 e i 31 anni, 5 di nazionalità italiana e 1 polacco, già con precedenti per raduni illegali. Nel corso dell'intervento delle forze dell'ordine, avvenuto circa alle 2 di notte per interrompere il rave, sono state denunciate oltre 300 persone e sequestrati alcuni volantini che riportavano la scritta "Save the rave": si trattava di un invito a partecipare al prossimo raduno organizzato per i giorni 23, 24 e 25 aprile nel nord Italia. Per l'evento di Pomezia erano arrivati giovani da tutta Italia e anche dall'estero, tra i quali anche alcuni minorenni allontanatisi da casa e dei quali era stata denunciata la scomparsa. Il Questore di Roma Franco Tagliente ha dichiarato: "serve determinazione per evitare che possano verificarsi situazione di pericolo come questa". All'interno dei capannoni abbandonati nei quali si è svolto il rave venivano venduti anche alcolici e tra i fermati vi sarebbero anche minori trovati in possesso di sostanze stupefacenti.
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.