Il
cuore artificiale più piccolo del Mondo è stato trapiantato ad un
paziente di 70 anni: si tratta di un mini cuore dal peso piuma di
25 grammi, grande come una
pila ministilo.
L'organo è stato impiantato attraverso un
intervento mini-invasivo in minitoracotomia, per la prima volta in Italia, presso il dipartimento cardiovascolare dell'
Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano), diretto dal dottor
Ettore Vitali, con la collaborazione dell'à©quipe di Cardiochirurgia dell'ospedale, insieme ai medici
Alessandro Barbone e Diego Ornaghi.
Il micro cuore, dal nome
Synergy Circulite, è l'ultima evoluzione dei sistemi di assistenza ventricolare, in grado di
sostituire parzialmente o completamente il lavoro del cuore malato.
I risultati di questa prima esperienza sono stati presentati nell'ambito del
V convegno nazionale di Ecocardiochirurgia svoltosi a Milano in questi giorni.
Il dottor Vitali ha spiegato come il micro cuore sia "un dispositivo per un supporto circolatorio parziale, indicato in pazienti affetti da scompenso cardiaco moderato, in grado di pompare 4 litri di sangue al minuto. La potenza del device, sommandosi alla funzione del cuore, aumenta così la gittata cardiaca totale. àˆ una sorta di "stampella" per il cuore. La micro-pompa è stata impiantata nel paziente in una tasca sottocutanea (come un pacemaker) con una procedura chirurgica mini-invasiva, che implica solo una piccola incisione sul torace (minitoracotomia). Il dispositivo è associato ad una batteria esterna ricaricabile molto leggera, della durata di 20 ore".
Per il dottor
Giuseppe Tarelli, co-direttore di Ecocardiochirurgia e responsabile dell'Unità Operativa di Cardiochirurgia dell'Istituto Clinico Humanitas, "I primi dati del trial e la nostra esperienza hanno dimostrato che l'impianto della micro-pompa ha portato un recupero immediato e un sostanziale beneficio emodinamico: dopo le fasi iniziali di assistenza i pazienti presentano piuttosto costantemente una ripresa della attività contrattile dei ventricoli nativi. Anticipando l'impianto ed evitando le fasi critiche dello shock cardiogeno, questo device può essere sufficiente a sostenere il circolo in pazienti con scompenso cardiaco avanzato".
Infine, il dottor
Antonio Mantero, co-direttore dell'evento scientifico, è intervenuto affermando che "Ecocardiochirurgia è l'unico congresso in campo cardiovascolare incentrato sui percorsi clinici del paziente e non su singole specialità mediche o diagnostiche. Questo particolare tipo di impostazione ha trovato l'interesse di cardiologi, cardiochirurghi, cardiorianimatori, radiologi, medici di medicina d'urgenza, internisti che si confrontano in uno spazio nel quale gli interessi delle singole specialità sono subordinati al raggiungimento dell'aggiornamento sul miglior percorso diagnostico-terapeutico possibile per il paziente. Ogni anno l'interesse è sempre cresciuto proprio per questa originale impostazione che mette il paziente al centro della comunicazione delle numerose novità dei vari settori".
Chi fosse interessato ad avere ulteriori informazioni a riguardo, può contattare direttamente l'
Istituto clinico Humanitas di Rozzano.