Google ed il
governo di pechino si stanno avviando a passo sospinto verso un nuovo
scontro frontale. Tre società legate a BigG con sede nell'Impero Celeste, di cui due sono di proprietà dell'azienda mentre la terza ne è una stretta collaboratrice, sono state, infatti, messe sotto
indagine per sospette irregolarità fiscali, con un evasione stimata di circa
4,2 milioni di euro.
Google non è però nuova ad accuse di questo tipo, specie a causa del suo modo "particolare" di gestire i guadagni delle sue filiali e redirirgeli per il mondo con sistemi a volte al limite della legalità , sino a giungere in paradisi fiscali.
Per motivazioni simili l'azienda di Montain View è sotto indagine, o strettamente osservata anche in Turchia e in Europa, specie in Gran Bretagna e in Italia.
D'altro canto c'è da dire che
il governo di Pechino cerca d'ostacolare Google in ogni modo possibile, quasi dal suo arrivo nel paese, nonostante gli sforzi dell'azienda di far coesistere i desideri di Pechino ed i suoi valori fondanti, primo fra tutti la libertà d'informazione.
Solo nell'ultimo anno sono avvenuti ben due sabotaggi gravi ai danni del motore di ricerca imputabili al governo, che hanno spinto Montain View a far passare il traffico cinese per il server di Hong Kong, per aggirare le limitazioni e le censure imposte all'interno dello stato.