E' stata emessa nella giornata di ieri, dal
tribunale di Milano, la sentenza per il caso che ha visto imputato
Google Suggest, servizio di BigG che fornisce suggerimenti di ricerca in tempo reale su basi statistiche, per
calunnie nei confronti d'un noto finanziere. Scrivendo il nome di quest'ultimo nella barra di ricerca esso veniva associato ai termini "truffa" e "truffatore".
I giudici hanno stabilito che il
servizio di Montain View era
colpevole e la casa responsabile dei suggerimenti proposti e le hanno ordinato di rimuovere le proposte di ricerca indesiderate. Andando ad applicare il concetto di "notice and take down", ossia di rimozione dopo segnalazione, già applicato in America, ed in Europa solo per quanto riguarda il link ripostati dai Provider Web.
Questa sentenza stabilisce un nuovo punto discutibile nel panorama giudiziario italiano legato alla Rete, dove non vi sono leggi chiare ed i giudici, spesso, non hanno le competenze per esprimere sentenze in tale ambito, e che qui introduce la possibilità di modificare i contenuti a posteriori anche per i motori di ricerca.
Come ha espresso la difesa di Google il servizio si limita a fare una statistica dei termini e delle loro associazioni, per poi riproporli in ordine di frequenza all'utente, senza inventarsi nulla. I giudici hanno, invece, stabilito che il software stesso crea le associazioni, percui è responsabile per "ciò che dice".