Secondo quanto ha
rivelato il
Wall Street Journal recentemente,
Google avrebbe pianificato di spendere fino a
100 milioni di dollari per introdurre
contenuti originali "low-cost" ma di stampo professionale, destinati esclusivamente per il pubblico web di
YouTube.
L'idea di Google sarebbe quella di cercare di
competere con broadcast e TV via cavo. Le entrate principali saranno garantite dalla pubblicità online.
Il giornale statunitense continua affermando che Google sarebbe anche alla ricerca di modi per introdurre contenuti musicali, servizi televisivi e film in streaming.
Se queste voci si rivelassero come vere, le modifiche pianificate da Google per YouTube potrebbero rappresentare
una tappa fondamentale, e una sorta di rivoluzione, per il celebre portale web, che ha costruito il suo successo come aggregatore di video creati in modo "amatoriale" e caricati dagli utenti. Bisogna però specificare che al momento sulla piattaforma web esiste già un sacco di materiale "professionale", per lo più video musicali o spezzoni di programmi televisivi.
La strategia di Google non è nuova negli annali della storia del web. Ogni anno
Microsoft riscopre l'idea che il ricorso a contenuti originali potrebbero aiutare il traffico di
MSN, tenendo gli utenti più a lungo sulle pagine del sito Microsoft.
Se si esamina
la storia di YouTube, si scopre come il
portale di videosharing più famoso del web sia stato sottoposto a continue modifiche sia per quanto riguarda i contenuti presenti sul portale sia per quanto riguarda la pubblicità .
Ecco un'istantanea della storia di YouTube:
Ottobre 2006 - Google acquista un sito web di video online in rapida crescita, YouTube, per un prezzo che raggiunge più di
1,7 miliardi di dollari. Google definisce l'affare come "
il prossimo passo nell'evoluzione di Internet". Allora, YouTube aveva 67 dipendenti e video visualizzati più di 100 milioni di volte al giorno. Ora, YouTube ha più di
110 milioni di visitatori unici al mese negli Stati Uniti, secondo
comScore, ed i suoi video sono visti
più di 2 miliardi di volte al giorno.
Estate 2007- Google inizia a introdurre
i primi spot su YouTube, cercando di rispondere alle domande su come monetizzare l'acquisto di YouTube. I primi
banner sono semitrasparenti e compaiono in basso durante la visione dei video.
2007- A causa della presenza di film pirata e programmi TV su YouTube,
Viacom - proprietario degli studi cinematografici
Paramount e dei canali
MTV e
Comedy Central - citò in giudizio YouTube per
1 miliardo di dollari. Viacom lo scorso anno ha perso la causa. Il giudice ha affermato che YouTube si dovrà impegnare a rimuovere ogni video su richiesta dei detentori del copyright.
2008- Sebbene l'allora CEO di Google
Eric Schmidt avesse affermato di "non essere un grande fan della modalità pubblicitaria pre-roll", cioè quegli spot posti prima dell'inizio dei video, questa modalità di advertising viene introdotta nel portale.
Aprile 2009 - YouTube e l'etichetta musicale
Vivendi Universal annunciano uno sforzo per lanciare un nuovo servizio di video musicali. Il suo nome è
Vevo, segno palese che YouTube vuole ricucire i rapporti con le aziende di musica, stanche dei contenuti musicali video pubblicati senza permesso sul portale. Vevo è stato il
18° sito più popolare negli Stati Uniti nel mese di febbraio, secondo comScore, con
54 milioni di visitatori unici.
Gennaio 2010 - YouTube ha detto che inizierà a testare
un nuovo servizio di film in streaming online, entrando in concorrenza con
Netflix e
Apple.
Marzo 2011- YouTube si impegna ad acquistare
Next New Networks, uno studio indipendente che produce video originali low cost. Si tratta del primo indizio della nuova direzione di Google: non solo i video di altri, ma anche la creazione di propri contenuti.