Facebook sbarca in Cina

Accordo tra Facebook e il gigante dei motori di ricerca cinese Baidu per lanciare un nuovo social network in Cina.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Presto sul web cinese sarà  presentata una piattaforma social parallela di Facebook:  dopo giorni in cui si sentivano solo voci di corridoio su questo argomento, finalmente è giunta la conferma.
La versione che tutti conoscono di Facebook in Cina è sotto censura e chi riesce ad usarla è solo perchà© ha "saltato il muro" o la muraglia (verrebbe da dire) della censura del governo cinese. Non è una novità  che in Cina la censura agisce molto pesantemente sulla libertà  di navigazione degli utenti web, tant'è che sono stati creati numerosi siti paralleli a quelli più utilizzati in Occidente: per esempio il nostro Twitter in Cina corrisponde a weibo.com, mentre una specie di Facebook si può trovare sotto renren.com o xiaonei.com.
Circa un anno fa, però, in terra cinese c'è stato l'incontro tra Mark Zuckerberg  il fondatore di Facebook e Robin Li direttore del più grosso motore di ricerca cinese chiamato Baidu, noto anche come l' "anti-Google".
Li è anche proprietario di weibo.com, l'alter ego di Twitter e secondo indiscrezioni, pare ci sia una joi venture in corso tra i due per la creazione di un Facebook parallelo che accontenti il governo cinese. Una data di uscita per ora ancora non c'è anche perchà© prima bisogna individuare la squadra adatta alla gestione del progetto.
Da questo accordo perverranno enormi vantaggi per entrambi i manager: per Zuckerberg è l'occasione per penetrare nel più grande mercato del mondo con un partner ben agganciato all'interno del governo cinese, mentre per Li è la buona occasione per mettere fuori gioco il concorrente tencent.com proprietario di diversi siti di chat e messaggistica istantanea.
Il riserbo sull'accordo però è ferreo tant'è che se Twitter il PR di Baidu, attenendosi ai rigorosi 140 caratteri ha commentato: "No comment no comment no comment no comment no comment no comment no comment no comment no comment no comment no comment no fucking comment!". Alcuni utenti di Twitter, invece, hanno reagito all'annuncio con un commento quanto mai sagace: "perchà© no?! Zuckerberg e il governo cinese la pensano allo stesso modo rispetto alla privacy online".

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