McAfee, i cyber attacchi colpiscono le infrastrutture critiche

McAfee e il CSIS hanno presentato il report "Minacce nell'ombra: le infrastrutture critiche affrontano gli attacchi cibernetici".

Autore: Chiara Bernasconi

McAfee e il Center for Strategic and International Studies (CSIS) hanno presentato il report "Minacce nell'ombra: le infrastrutture critiche affrontano gli attacchi cibernetici" volto ad illustrare l'impatto che gli attacchi cibernetici hanno sulle infrastrutture critiche.
La ricerca è stata condotta dalla società  di consulenza specializzata in ricerche di mercato in ambito tecnologico Vanson Bourne su 200 responsabili della sicurezza IT di aziende operanti nel settore delle infrastrutture elettriche in 14 Paesi, compresa l'Italia.
Il report rivela che il 40% dei manager intervistati ha dichiarato che la vulnerabilità  del proprio settore è aumentata, il 40% di essi si aspetta un attacco cibernetico significativo entro il prossimo anno e il 30% ritiene che la propria azienda non sia adeguatamente preparata ad affrontare un attacco cibernetico.
Attraverso la lettura del rapporto è possibile trovare le dichiarazioni di Stewart Backer, che ha condotto lo studio per il CSIS, e di Jim Woolsey, ex direttore dell'Intelligence Centrale degli Stati Uniti.
Backer ha rilevato come l'adozione di misure di sicurezza in settori civili fondamentali sia rimasta molto indietro rispetto all'aumento delle minacce nel corso dell'ultimo anno, mentre per Woolsey: "Il 90-95% delle persone che lavora sulle reti smart grid non si preoccupa della sicurezza e la considera solo come l'ultima casella da spuntare nel proprio elenco".
Dall'analisi emerge inoltre che l'80% degli intervistati ha dichiarato di aver affrontato un attacco di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), mentre un quarto ha riportato attacchi DDoS quotidiani o settimanali o ha subito estorsioni attraverso attacchi di rete.
Il report rivela inoltre come nel settore delle infrastrutture critiche siano stati più frequenti i tentativi di estorsione: un intervistato su 4 ha dichiarato di aver subito un'estorsione o di essere stato minacciato attraverso attacchi cibernetici.
I Paesi a maggior tasso di estorsione sono India e Messico. Per quanto concerne le misure di sicurezza, le nazioni che ne hanno adottate di più sono Cina, Italia e Giappone, mentre Brasile, Francia e Messico sono risultati essere i Paesi meno coinvolti da questo punto di vista.
Il governo giapponese, inoltre, sarebbe il più coinvolto nella sicurezza, mentre la Cina è la fonte più probabile dei maggiori attacchi.
McAfee consiglia di adottare una politica di prevenzione che miri al miglioramento delle misure di autenticazione, passando dall'utilizzo di password a soluzioni con una maggiore resistenza come token e sistemi di identificazione biometrica.
Occorre altresì utilizzare tecnologie di cifratura e monitorare le varie attività  di utilizzo della rete in base al ruolo e al rilevamento di anomalie nelle attività  stesse, sorvegliare maggiormente l'accesso ai sistemi di controllo industriali e soprattutto collaborare efficacemente con i governi.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.