Hack Playstation Network, rischio di frodi online

Dopo la conferma da parte di Sony dell'hack di Playstation Network è consigliabile che gli utenti tengano sotto controllo le proprie carte di credito.

Autore: Andrea Sala

Molti utenti di PlayStation Network sono estremamente preoccupati del rischio di diventare il bersaglio di frodi online dopo che Sony confermato che i dati sensibili di 77 milioni di utenti di PlayStation Network sono stati hackerati.
L'azienda ha riferito che il pirata informatico che ha attaccato il sistema, si è impossessato di dati personali molto sensibili degli utenti come nomi, indirizzi di casa, date di nascita e soprattutto numeri di carta di credito. In Italia si stima che il problema interessi circa un milione e mezzo di utenti.
Per questo motivo si consiglia ai membri di PlayStation Network di controllare le loro ultime transazioni bancarie ed avvertire immediatamente il fornitore della carta di credito qualora si trovino movimenti di denaro sospetti. 
Graham Cluely, esperto di sicurezza di Sophos, ritiene che tutti gli utenti di PlayStation Network dovrebbero cambiare le proprie password e addirittura annullare le carte di credito per ridurre al minimo i danni. "Se sei un utente di Sony PlayStation Network, ora non è il momento di sedersi sul divano e non fare nulla", ha detto Cluely. "I truffatori non aspetteranno molto. àˆ quindi necessario agire subito per minimizzare le probabilità  che la vostra identità  e il conto in banca diventino vittime di questo hack". 
Ma oltre alle carte di credito e le password, sono stati sottratti anche dati personali, come date di nascita, e-mail, nomi e indirizzi.
Christopher Boyd, ricercatore di GFI Software, è preoccupato delle possibili conseguenze della violazione di questi dati. "La violazione è estremamente grave e la questione chiave è ora capire se l'hacker ha ottenuto i dati di tutti i 77 milioni di utenti PSN o solo di alcuni di loro". Inoltre ha affermato come sia fondamentale ora che l'accesso a PlayStation Network "sia ripristinato il più presto possibile in modo che gli utenti possano controllare se i loro dati siano stati manomessi" ha concluso Boyd.

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