Google France assolta, suggerire non è piratare

SNEP, il sindacato nazionale delle edizioni fonografiche francesi ha intentato una causa contro Google France e, in particolare, contro i servizi di suggerimento automatico del motore di ricerca. Il contenzioso era partito già  dall'aprile dello scorso anno quando i legali del sindacato avevano impugnato l'articolo 336-2 del codice legale che si occupa di tutela della proprietà  intellettuale.
Lo SNEP mirava alla rimozione di tutti i termini pirata dal servizio di suggerimento automatico come Autocomplete e Suggest. Nello specifico puntavano a eliminare quelli che accostavano il nome di un determinato artista con termini come Rapidshare, Megaupload, BitTorrent.
Questi suggerimenti sono ritenuti lesivi della proprietà  intellettuale in quanto porterebbero ad una violazione di massa del copyright da parte degli utenti di Google.
In primo grado, nel settembre 2010, l'azienda era stata subito scagionata, in quanto non ritenuta responsabile degli eventuali comportamenti illeciti dei suoi utenti e i rappresentati SNEP avrebbero dovuto versare 5 mila euro come risarcimento e copertura delle spese legali.
Ma il sindacato aveva deciso di ricorrere in appello con delle nuove richieste: rimozione totale delle parole Megaupload, Rapidshare e BitTorrent dalle feature di suggerimento automatico, pena il pagamento di una multa pari a mille euro per ogni giorno d'inadempienza. Lo SNEP aveva anche fornito al giudice una lista con gli artisti più solitamente associati ai suggerimenti ritenuti illeciti. 
Però anche in appello i giudici hanno dato ragione a Google sentenziando che servizi come Megaupload, Rapidshare e BitTorrent non sono illegali, sono gli utenti che li usano per scambiarsi file illecitamente.
Quindi Google non può essere ritenuto responsabile dei reati contestati.