Microsoft, cyber crimine e phishing in crescita del 1200 per cento

In un nuovo report di Microsoft spiccano gli adware come principale minaccia in Italia. In crescita le attività  maligne che sfruttano i social network.

Autore: Chiara Bernasconi

Secondo il rapporto semestrale di Microsoft sulla sicurezza informatica, i cosiddetti attacchi di "phishing", con l'intento di rubare i dati personali dei navigatori, sono aumentati del 1.200% nel 2010. Un pericolo presente su vasta scala soprattutto nei social network come Facebook, ormai usato da milioni di persone in tutto il mondo. 
Sulle pagine del "Microsoft Security Intelligence Report" si legge che «il social networking è diventato un terreno fertile per ogni tipo di criminalità informatica».
Infatti in questo ultimo Report, che prende in esame il periodo tra luglio e dicembre 2010 ed analizza i dati provenienti da oltre 600 milioni di sistemi di 117 paesi di tutto il mondo, la popolarità  dei siti di social networking e dei giochi online ha aperto nuove strade ai criminali informatici, utilizzando false identità  di utenti delle reti sociali.  
Aumentano e si affinano anche le tattiche e gli approcci utilizzati dai cybercriminali per simulare attività  di marketing e sottrarre così denaro ai consumatori. Aumentano così i malware in grado di creare falsi annunci pubblicitari e i falsi software di sicurezza (chiamati rogue).  
Per ultimo, ma non meno importante, ci sono gli adware
: si tratta di una particolare licenza d'uso di software che prevede la presentazione di messaggi pubblicitari, ma molti comunicano di nascosto le abitudini di navigazione del consumatore a server remoti e a volte è quasi impossibile sapere quali dati sono coinvolti.  
La diffusione di adware è molto presente anche in Italia, dove rappresentano la principale categoria di malware rilevato. Nel 2010 infatti si è passati dal 29,3% del 3° trimestre al 32,7% nel 4° trimestre dei PC colpiti da adware sul totale dei PC infetti. La famiglia di adware più diffusa nel nostro paese è JS/Pornpop (16,1% dei PC infetti).

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