eG8, si discute delle regole di internet
A parigi, un "e-G8" raduna i grandi del Web, con lo scopo di regolamentare internet e controllarne l'evoluzione.
Autore: Chiara Bernasconi
«Non voglio cercare di controllare la Rete, ma piuttosto aprire un dialogo proficuo tra governi e gli attori di Internet. C'è una contraddizione straordinaria nel dire che Internet abolisce le frontiere e poi continuare a fare come se le regole potessero essere solo nazionali». Ha aperto così il Presidente francese Nicolas Sarkozy all'e-G8, il summit voluto per tentare di dare una regolamentazione ad internet. Parlando di numeri , Sarkozy sottolinea l'importanza economica di Internet: 8000 miliardi di euro di commercio online, il 3,4% del Pil in 13 Paesi (quelli del G8 più Brasile, Cina, India, Corea del Sud, Svezia), il 10% della loro crescita negli ultimi cinque anni. Tra i grandi Paesi industrializzati, l'Italia è quello in cui Internet ha servito di meno la crescita economica: solo il 12% del Pil tra il 2004 e il 2009, rispetto al 33% della Svezia, al 24% della Germania, il 23% del Regno Unito. Intorno a questa discussione, si notano subito le eventuali divisioni tra chi difende l'idea di Internet completamente aperto o chi invece è favorevole all'introduzione di alcune limitazioni. «A costo di essere impopolare, voglio dirvi che non potete rifiutare un minimo di regole e valori comuni. Non si può veicolare il Male senza ostacoli nà© ritegno» ha risposto Sarkozy a chi lo accusava di voler imbrigliare la Rete , specificando che la Francia è il Paese che ha introdotto due leggi contro la pirateria online ed è all'avanguardia nella protezione del copyright. Grazie la legge Hadopi, infatti, chi è sospettato di utilizzi illeciti di file musicali o video è punito con una serie di sanzioni . Il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales , devia il discorso e punta sulla necessità di investimenti pubblici in infrastrutture: «Il prossimo miliardo di persone che si connetteranno alla Rete non viene dagli Stati Uniti, ma dall'India, dalla Cina, dall'Africa. Avranno accesso a Wikipedia, Facebook, Twitter, e trasformeranno l'insieme della società globale». L'amministratore di Google, Eric Schmidt , lo appoggia rispondendo: «Prima di pensare a progetti di regolamentazione, chiediamo ai governi di studiare soluzioni tecnologiche per risolvere i problemi da un punto di vista globale», aggiungendo poi: «La miglior politica per un governo è dare la banda larga fissa e mobile a tutti i cittadini». Il numero di utenti della Rete è in continuo aumento.
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