e-G8: tante parole, pochi fatti

Si è concluso il summit a Parigi dove i giganti del web hanno discusso sulle future regole di internet.

Autore: Chiara Bernasconi


Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha ripetutamente sostenuto l'esigenza di «moralizzare il web», inserendolo in un contesto normativo equo e preservandolo dalla criminalità  informatica, dalle violazioni del diritto d'autore e dalle espressioni estremiste.
I governi del G8 si impegnano «a creare un ambiente in cui internet possa svilupparsi in modo equilibrato» si legge nella bozza della dichiarazione finale, visionata da France Presse. Molta importanza viene data al settore privato «che deve rimanere la forza conduttrice dell'economia online» e si sottolineano il significato fondamentale della trasparenza e della libera espressione della comunicazione via web.
Di fatto però, alla fine dell'evento ognuno è un po' rimasto sulle sue posizioni: da una parte i colossi di internet, come Google o Facebook, che rifiutano ogni intervento o controllo degli Stati, dall'altra i governanti, che vorrebbero maggiori regole.
Nonostante ciò, l'organizzatore dell'evento, Maurice Levy dell'agenzia Publicis, ha dichiarato: «Era la prima volta. Abbiamo dovuto organizzare tutto in grande velocità . Ma credo che sia stato un successo. E possiamo migliorare».

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