Siria: continuano le proteste, dal web gli ultimi aggiornamenti

Giungono dal web gli ultimi aggiornamenti sulla situazione in Siria, dove dal 15 marzo scorso il popolo è in rivolta contro il regime di Bashar al-Assad.

Autore: Chiara Bernasconi

Continuano le proteste in Siria, dove, dallo scorso 15 marzo, il popolo è in rivolta contro il regime del presidente Bashar al-Assad.
Secondo le fonti ufficiali, le forze di sicurezza del governo avrebbero ucciso più di 1100 persone, ferito e imprigionato altre migliaia di manifestanti, ma il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare.
Grazie a Facebook, YouTube e il web, siamo in grado di fornire qualche notizia riguardo a ciò che sta accadendo e che il governo mette a tacere.


Negli ultimi giorni alcuni civili sono stati uccisi nei pressi della città  di Homs, al centro del Paese, accerchiata dai carri armati inviati da Damasco.
Numerose persone sono rimaste ferite nelle città  di Rastan e Talbisseh, situate nella prefettura di Homs. In particolare, alcuni bambini sono rimasti coinvolti in una sparatoria da parte dei carri armati dell'esercito mentre scendevano da un autobus. Due adulti che viaggiavano con essi sono morti.


Solo negli ultimi giorni è stato inoltre reso noto che un ragazzino di 13 anni di nome Hamza al Khateeb di Aljeeza, nella prefettura di Deràa, è rimasto vittima di uno scontro con l'esercito siriano. Il giovane si era recato nella città  di Deràa per manifestare: le forze di sicurezza lo hanno dapprima catturato, poi lo hanno torturato e infine barbaramente ucciso, lasciandolo in un frigorifero per 30 giorni circa.
Secondo quanto riportato da alcuni testimoni all'emittente televisiva araba Al Jazeera, l'esercito continua ad assediare Talbisseh e Rastan: ''Da diverse ore non possiamo uscire da casa e contiamo tra le fila dei manifestanti migliaia di persone arrestate dalla sicurezza siriana".


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