Apple, Google e Microsoft, scudo fiscale per i capitali offshore?

Secondo quanto diffuso dal New York Times nelle ultime ore, Google, Apple e Microsoft avrebbero avanzato al Congresso degli Stati Uniti la proposta di far rientrare negli USA tutti i capitali detenuti all'estero.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Alcune indiscrezioni diffuse dal quotidiano statunitense New York Times rivelano che alcune multinazionali USA, fra le quali Google, Apple e Microsoft, avrebbero avanzato al Congresso degli Stati Uniti una richiesta formale di agevolazioni fiscali in modo da favorire il rientro in patria dei capitali detenuti all'estero.
Come detto, fra i colossi statunitensi, ci sarebbero le più grosse aziende del campo della tecnologia mondiale: Apple dispone di 12 miliardi di dollari offshore, Google 17, mentre Microsoft 29.
A questo punto se il Congresso USA approvasse questo progetto di legge, le imposte federali potrebbero scendere fino alla soglia del 5,25% in un anno, in quanto questi capitali ritornati negli USA garantirebbero entrate fiscali per decine di miliardi.
Questa "iniezione" di capitali potrebbe inoltre dare una accelerata alla ripresa economica statunitense. Secondo alcuni analisti il possibile rientro negli Stati Uniti di questi capitali potrebbe dare vita a moltissimi nuovi posti di lavoro. Alcuni ipotizzano una cifra fra i 15mila e i 20mila.

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