Si parla già di ben
19 siti di altrettanti
atenei italiani "bucati" da un
attacco di hacker che è riuscito a mettere in rete i
dati sensibili di migliaia e migliaia di studenti.
àˆ sufficiente scaricare un file per venire a conoscenza di nome, cognome, numero di matricola e anche titolo della tesi di laurea, ma nei casi peggiori si può anche arrivare a scoprire l'indirizzo privato, il numero di cellulare e la mail degli iscritti alle università colpite.
L'attacco pare essere opera del famigerato gruppo di hacker
LulzSec che nelle ultime settimane si è reso protagonista di attacchi simili a imprese e governi di mezzo mondo e che ha portato alla denuncia anche di una piccola cellula italiana da parte della Polizia Postale.
Lo stesso gruppo di hacker ha diffuso la notizia attraverso un post su
Twitter.
Tra gli atenei colpiti ci sarebbe l'
Università degli Studi di Bologna, quella di Siena, di Salerno, del Salento, di Cagliari, Bari, Pavia, Foggia, Messina, Urbino, Torino e quella di Modena e Reggio Emilia,
La Sapienza di Roma, la
Pontifica Università Antonianum, la
Seconda Università degli Studi di Napoli, la
Bocconi, la
Bicocca e il
Politecnico di Milano.
Non si salva quasi nessuno quindi da questo attacco che potrebbe far parte di tutte quelle forme di protesta messe in atto contro il provvedimento dell'
Agcom sul
diritto d'autore in rete.
Per il momento l'unico consiglio è di controllare la propria presenza sulle liste divulgate, nel caso si compaia, è necessario cambiare nel minor tempo possibile la password di accesso ai servizi universitari.
La situazione, nonostante molti rettori tendano a minimizzarla, è del tutto seria: gli hacker di
LulzStorm, come rivendicazione dell'attacco hanno rilasciato poche righe in inglese, in cui si legge "un gran giorno per tutti noi, e uno davvero brutto per le università italiane. I loro siti sono pieni di debolezze. Italiani, consegnate tutti i vostri dati a idioti del genere? Ragazzi, cambiate le vostre password. Università , cambiate il vostro concetto di sicurezza".
Ma poi rincarano la dose: "Avremmo potuto fare molto di più. Avremmo potuto distruggere i vostri database e i vostri network. Ve l'aspettavate?".