Il 2011 ricorre il decimo anniversario dall'apertura del primo
Apple Store della storia del marchio di
Cupertino. Da allora di strada
Apple ne ha fatta molta: ha creato lo smartphone, il tablet rendendoli al contempo oggetti di culto a cui poi anche tutti gli altri produttori si sono ispirati.
Nell'arco di dieci anni almeno
un miliardo di persone ha varcato la soglia di uno degli Apple Store sparsi per il mondo.
Un cifra di tutto rispetto che conferma come la
mela morsicata sia ormai un marchio leader non solo nel campo tecnologico ma anche sociale.
Un marchio così ambito da spingere anche a taroccarlo: arriva dalla Cina, patria della falsificazione ormai per antonomasia, la notizia della
contraffazione addirittura di interi Apple Store.
Negozi normali travestiti da punti vendita ufficiali, ma che a un occhio avvezzo all'ambiente di Cupertino restituisce tante e tali imprecisioni da palesare subito "la truffa".
Non manca nulla che non sia presente anche in un autentico negozio Apple:
tavoli in legno,
scala a chiocciola,
poster, divise dei commessi "ufficiali", ma a ben guardare si nota come i tavoli siano di materiali scadenti, la scala di provenienza incerta, i poster ormai datati e i badge dei dipendenti non riportino il nome del proprietario ma solo un generico "Staff".
Per non parlare poi della
Information Bar che manca della sua tradizionale imponenza riducendosi a un buggigattolo con due sedie, o del fatto che ci sono tre sedicenti Apple Store a 10 minuti uno dall'altro. A parte tutto questo i prodotti venduti all'interno del negozio sono originali, segno che i "maneggioni" cinesi hanno saputo cavalcare bene l'onda della febbre Apple scoppiata anche nel paese del Mar Giallo.
Non sono molto vecchie le notizie del giovane che ha venduto uno dei suoi reni in cambio di un
iPad o della giovane che ha messo on line la sua verginità in cambio di un altro
device marchiato Apple.
E in attesa che
Mr.Jobs decida di aprire store originali anche in Cina, la gente si ingegna come può per cercare di trarre il maggior lucro da questa
Applemania.