L'edizione italiana di
Wikipedia ha deciso di
protestare contro il ddl intercettazioni rendendosi inaccessibile dalle ore 20 di ieri sera: cliccando sul sito ufficiale è possibile leggere un
lungo messaggio nel quale viene motivata la scelta.
In particolare, Wikipedia fa riferimento al
comma 29 del disegno di legge in discussione alla
Camera dei Deputati che prevede l'obbligo per tutti i siti web di pubblicare una rettifica "su qualsiasi contenuto che il richiedente giudichi lesivo della propria immagine" entro 48 ore dalla richiesta e senza alcun commento.
"L'obbligo di pubblicare fra i nostri contenuti le smentite previste dal comma 29, senza poter addirittura entrare nel merito delle stesse e a prescindere da qualsiasi verifica, costituisce per Wikipedia una inaccettabile limitazione della propria libertà e indipendenza: tale limitazione snatura i principi alla base dell'Enciclopedia libera e ne paralizza la modalità orizzontale di accesso e contributo, ponendo di fatto fine alla sua esistenza come l'abbiamo conosciuta fino a oggi" si legge nella nota.
Il deputato Pdl
Roberto Cassinelli ha però proposto un emendamento che prevede che l'obbligo di rettifica riguardi solamente i siti giornalistici regolarmente registrati in cancelleria e tribunale.
Per tutte le altre piattaforme di informazione online, il termine sarebbe di
10 giorni dal momento dell'arrivo della richiesta di rettifica.
Il mondo del web si è mobilitato – e si sta mobilitando tuttora – per protestare contro il comma 29 e per riavere presto Wikipedia raggiungibile: tantissimi i messaggi sui principali social network a sostegno dell'iniziativa.