Social network: gli amici dei miei amici sono miei amici

Matematici della Sissa di Trieste hanno pubblicato uno studio che analizza le interazioni tra le persone nei social network, arrivando a dimostrare la validità della teoria sociale dell'equilibrio di Heider: gli amici dei miei amici sono miei amici.

Autore: Redazione IT Tech & Social

Uno studio, che verrà  pubblicato questa settimana su Pnas da ricercatori della Sissa di Trieste, analizza le  interazioni tra le persone  nei social network e dimostra la validità  della teoria dell'equilibrio formulata negli anni Cinquanta del secolo scorso dallo psicologo Fritz Heider.
Gli individui cercano di evitare situazioni conflittuali e, per non creare spiacevoli attriti, tendenzialmente  adottano scelte conformiste, adeguandosi alle scelte degli amici o degli opinion leader. Per esempio se A e B sono amici e A dichiara di apprezzare C, probabilmente B farà  lo stesso. Così come se A "tagga" negativamente C, lo stesso tenderà  a fare B per evitare fraintendimenti e situazioni instabili.
I matematici della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati hanno usato un algoritmo mutuato dalla fisica statistica per esplorare le connessioni tra gli utenti di tre social network  - Epinions, Slashdot e  "WikiElections" – in cui  non solo le persone sono in relazione tra loro, ma è anche dichiarata la valenza positiva o negativa di ogni interazione.
Secondo la teoria dell'equilibrio di Heider, ci sono maggiori probabilità  che in una comunità  sociale si stabiliscano le seguenti relazioni, perchà© più stabili di altre: "gli amici dei miei amici sono miei amici", "i nemici dei miei amici sono miei nemici", così come "gli amici dei miei nemici sono miei nemici" e "i nemici dei miei nemici sono miei amici".  
I risultati ottenuti da  Claudio Altafini, Giuseppe Facchetti e Giovanni Iacono,  in corso di  pubblicazione  sui  Proceedings of the National Academy of Sciences, ne sono una prova quantitativa. «Dalla nostra analisi emerge chiaramente che le situazioni stressanti dal punto di vista sociale tendono a essere evitate: le relazioni che in gergo si definiscono bilanciate sono più numerose infatti di quelle sbilanciate, che generano frustrazione. La teoria di Heider non era mai stata verificata su così larga scala» precisa  Altafini, matematico della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati.
Questa teoria sociale è stata formulata per cercare di capire l'origine dei conflitti e delle tensioni tra individui, i cui rapporti con gli altri membri  della comunità  sono di amicizia o di ostilità , e si basa sui legami positivi e negativi in una triade di individui.  
«Noi abbiamo studiato la mappa delle interazioni tra le persone  in tre comunità  digitali – continua Altafini – e per passare dalle relazionitra tre soggetti a quelle tra centinaia di migliaia di membri di questi social network abbiamo usato l'algoritmo con cui si calcola lo stato di energia minima di uno spin glass». 
Le persone connesse tra di loro in una rete sociale possono essere descritte infatti come gli spin magnetici di un materiale. E così come tra gli spin può esserci un legame ferromagnetico, cioè una sorta di attrazione (+), o antiferromagnetico, ovvero una sorta di repulsione (-), tra le persone si possono instaurare relazioni di amicizia (+) o inimicizia (-). Il disordine introdotto dalla presenza di segni negativi può indurre frustrazione, corrispondente a cicli con un numero dispari di segni negativi, ma può anche essere solo "apparente", quando la grande maggioranza di cicli è positiva.
Per esempio utenti con moltissimi amici (+) o con moltissimi "nemici" (-) alterano solo apparentemente l'equilibrio della comunità . L'interpretazione sociale di questo fenomeno è chiara: le persone impopolari sono tendenzialmente  tenute a distanza dalla maggioranza dei membri della società  senza creare conflitti all'interno della comunità  stessa.            
 «Quando infatti una comunità  è d'accordo che uno o più individui sono da isolare, questi ultimi attireranno tanti giudizi negativi senza per questo "sbilanciare" la rete.  E questo è esattamentequello che accade nelle reti sociali che abbiamo analizzato. Ciò che è di grande interesse è che proprietà  globali emergano in forma massiccia da giudizi e scelte individuali. Questo giudizio è "in nuce" un contenuto semantico associato alla rete. E l'analisi del contenuto semantico delle reti sociali (o del web) è una nuova frontiera della ricerca in questo campo» conclude Altafini, laurea in ingegneria all'Università  di Padova, dottorato a Stoccolma e dal 2001 ricercatore nel settore di Analisi funzionale alla Sissa di Trieste.
Perchà© analizzare le relazioni tra le persone su Epionions e non sul più famoso dei social network? 
"Perchà© a differenza di Facebook – commenta - su Epinions le persone possono esprimere non solo pareri positivi sugli altri utenti della rete (I like) ma anche giudizi negativi". I matematici della Sissa hanno riscontrato la stessa dinamica, che induce a evitare cicli frustrati (corrispondenti al numero dispari di segni negativi), anche nelle reti di regolazione genica: sono reti biologiche in cui un gene attiva o inibisce un altro gene. In questo caso i nodi del grafo sono i geni e gli archi, le connessioni, sono l'attivazione (+) o l'inibizione (-). Qui una ragione plausibile potrebbe essere la necessità  di un organismo di evitare azioni "contradditorie" nei suoi meccanismi di regolazione. 

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