I fondatori di Rim alzano bandiera bianca

Jim Balsillie e Mike Lazaridis, fondatori e co-Ceo di Research in Motion, alla fine si sono dovuti arrendere alle pressioni degli investitori e hanno dovuto passere la mano. Ieri, infatti, si sono dimessi dalla carica di Ceo con effetto immediato. I due però, entrambi cinquantenni, hanno conservato alcune posizioni all'interno della società : Lazaridis conserva la sua posizione di vice presidente del Consiglio di amministrazione e responsabile del comitato innovazione mentre Balsillie rimane come membro del Consiglio.
La loro carica di Ceo sarà  presa da Thorsten Heins  54 anni, giunto in Rim da Siemens nel dicembre del 2007, e che dall'anno scorso era  direttore prodotti e vendite.
Una nota di Rim evidenzia che Mike Lazaridis "lavorerà  a stretto contatto con il signor Heins per assicurare una transizione morbida e continuare a promuovere il marchio BlackBerry nel mondo".
Ruguardo le sue dimissioni Lazaridis ha affermato che: "Arriva un momento nella crescita di ogni azienda di successo che i fondatori riconoscono la necessità  di passare il testimone alla nuova dirigenza. Jim e io siamo andato al consiglio d'amministrazione e abbiamo detto che ormai era giunto il tempo di farci da parte". 
Da parte sua Jim Balsillie ha affermato di essere "d'accordo che questo sia il momento giusto per passare il testimone alla nuova dirigenza" e di avere "piena fiducia in Thorsten, nel management e nella società ".
Tuttavia per i due fondatori il fatto di essersi messi da parte non significa che la società  è in crisi, anzi ci si trova ad un punto di svolta: "Con il recente rilascio del BlackBerry 7, PlayBook 2.0 disponibile a febbraio e l'uscita di BlackBerry 10 prevista la fine di quest'anno, l'azienda sta entrando in una nuova fase, e abbiamo sentito quindi che era il momento per un nuovo leader di intraprendere questa nuova fare" ha dichiarato Lazaridis .
Lo scorso anno Rim ha perso il 73% del suo valore alla Borsa di New York, ma Jim Balsillie ha riportato al Wall Street Journal che le sue dimissioni non dipendono da questo. 
Prima dell'ultima trimestrale della società , a metà  dicembre, il fondo di investimento Jaguar, che rappresenta azionisti con "poco meno del 10%", aveva criticato la separazione delle funzioni direttive e spinto affinchè vi fosse una sostituzione dei Ceo o addirittura una vendita della società .
"Non vi è alcuna intenzione di vendere la società  ", ha assicurato tuttavia una fonte della società  domenica sera al Wall Street Journal.