L'avvocato
Maurizio Paniz è intervenuto in merito alla questione relativa alla
chiusura del sito vajont.info dichiarando: "il sito stato posto sotto sequestro per tutt'altre ragioni rispetto a quelle che si leggono nei vari messaggi informativi che circolano nel web e che sono stati diffusi".
Paniz, nella medesima nota, ha chiarito la situazione: "il sito e il suo gestore si sono resi responsabili di centinaia e centinaia di infamie, offese di ogni genere e vergognose diffamazioni nei confronti di varie persone (cito, solo perchà© hanno già ottenuto sentenze a loro favore, gli ex sindaci di Longarone
prof. Bratti e dr. De Cesero) oltrechà©, dopo che le ho difese e solo per questa ragione, anche nei miei confronti, cioè dell'avv. Maurizio Paniz (e non dell'on. Maurizio Paniz), "reo", quale difensore di parte civile, di aver ottenuto proprio la condanna per diffamazione dello stesso gestore del sito (sig.
Dal Farra Tiziano). Il sequestro non ha alcuna ragione politica, ma esclusivamente penale. Il nome del Vajont e la memoria delle vittime non c'entrano nulla, poichà© si tratta di un utilizzo indebito di tale nome e di tale memoria a fini solo personali del gestore del sito, già più volte condannato. Il sequestro non ha nulla a che vedere con la triste e drammatica vicenda del Vajont. Le continue ingiurie non hanno nulla a che vedere con l'attività politica, bensì solo con l'attività di avvocato. L'on. Scilipoti non c'entra nulla; chi lo indica quale ragione del sequestro dimostra di non conoscere nulla della vicenda e di scrivere cose a casaccio, strillando su argomenti di cui nulla sa. Il gestore del sito - come ripeto - ha subito già numerose condanne per diffamazione ed altri procedimenti pendono ad oggi nei suoi confronti". L'uomo ha poi concluso così il proprio intervento: "Nonostante il sequestro, il sito continua ad essere on line e ad aggiornare le ingiurie a seconda dei nuovi processi a cui viene sottoposto il gestore, che "se ne frega" bellamente dei provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria (il sito à© stato caricato su un provider straniero). Oltretutto il gestore ha cambiato numerose volte il sito nonostante i molti sequestri disposti negli scorsi anni dall'Autorità Giudiziaria. Questo ritengo sia il motivo del provvedimento odierno, che però non mi è ancora stato notificato e del quale, pertanto, non ho diretta conoscenza".