The Pirate Bay chiede giustizia alla Corte Europea
Gli ex-amministratori di Pirate Bay potrebbero evitare la prigione tentando il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
Autore: Chiara Bernasconi
Gli ex-amministratori di The Pirate Bay sono stati condannati in via definitiva dalla Corte Suprema Svedese . Per poter evitare la prigione, potranno tentare il ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo . Nello specifico, Peter Sunde spera che i problemi di salute e gli impegni di lavoro gli consentano di ottenere almeno un rinvio della pena , mentre Fredrik Nei j (conosciuto ai più con il nickname TiAMO ), si è rivolto alla corte di Strasburgo . A dichiararlo, l'avvocato dell'uomo, Jonas Nilsson , che ha affermato inoltre che la condanna inflitta dal tribunale svedese sarebbe ingiusta poichà© violerebbe l'articolo 10 della Convenzione Europea sui Diritti Unamani , volta a tutelare la libertà di espressione e informazione . L'attività di Pirate Bay rientrerebbe infatti nei servizi automatizzati per la trasmissione di informazioni, mentre il ruolo di TiAMO sarebbe stato quello di semplice fornitore del servizio stesso . Scopo del sito, infatti, sarebbe stata la condivisione, tramite la tecnologia BitTorrent, di file non protetti da copyright. "Condannare Neij – ha dichiarato Nilsson – sarebbe come condannare i fondatori di un sito di commercio online dopo che qualcuno ha venduto una bicicletta rubata grazie ai servizi del sito".
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