Un sistema a punti per censurare il Twitter cinese

Weibo, su presisoni del governo cinese, inaugura un sistema a punti per punire chi tocca argomenti "sconvenienti"

Autore: Marco Passarello

Così come Google ha in Baidu il suo equivalente cinese, anche Twitter ha un analogo con gli ideogrammi: si tratta di Weibo.
Non è una cosa da poco, dato che conta più di 300 milioni di utenti.
Un vero problema per il governo cinese, sempre teso nello sforzo di tenere sotto controllo il modo in cui i suoi cittadini usano Internet.
Ora l'azienda, per accontentare il governo, ha dovuto emettere un codice di condotta che limita fortemente gli argomenti di cui si può conversare su Weibo.
In pratica diventa impossibile criticare le autorità  o discutere di politica.
La cosa bizzarra è che il codice viene fatto rispettare utilizzando un sistema a punti: chi trasgredisce viene "multato", e chi scende al di sotto di una certa quota di punti perde l'account. In compenso, chi si iscrive utilizzando il proprio vero nome, o addirittura rivelando il proprio numero di telefono, riceve dei punti di bonus.
Non è detto però che questo serva a tenere a bada gli utenti cinesi, che da tempo si dimostrano abilissimi a dribblare la censura utilizzando perifrasi, giochi di parole e nomi in codice per parlare di ciò che vogliono senza essere individuati.

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