Una volta i computer si chiamavano
cervelli elettronici. Ma anche il più potente dei supercomputer attuali è molto più inefficiente del cervello umano, che riesce a fare calcoli estremamente complessi con
pochissima energia, a confronto di quella che serve ad alimentare anche un normale computer casalingo.
Una delle ragioni è che i normali
chip utilizzano una
tensione fatta variare in modo continuo, mentre i
neuroni del cervello sfruttano
scariche istantanee che consumano una quantità di energia molto bassa.
Ora una ricerca condotta presso l'
Intel's Circuit Research Laboratory di Hillsboro, Oregon, mostra come sia possibile costruire un chip con elementi che funzionano alla stessa maniera dei neuroni.
L'imitazione dei neuroni viene ottenuta tramite due componenti elettroniche sviluppate solo di recente, i
memristori (sorta di resistori dotati di memoria) e le
valvole a spin laterale (componenti che assumono una posizione divers a aseconda del momento angolare dell'elettrone che li attraversa).
Secondo gli autori della ricerca, un chip costruito secondo il loro schema consumerebbe una quantità di
energia considerevolmente minore di quelli attuali, e sarebbe anche particolarmente adatto per la creazione di
reti neurali allo scopo di imitare le
funzioni più evolute del cervello, quali il riconoscimento di dati analogici, la memoria associativa, e così via.
Si tratta comunque solo di uno studio teorico, e potrebbe passare molto tempo prima di vederne applicazioni pratiche.