Trieste, detenuto parla via Skype con i professori del figlio
La Direzione penitenziaria di Trieste e la Magistratura di sorveglianza hanno autorizzato un detenuto della casa circondariale di Trieste a effettuare un videocolloquio con gli insegnanti del figlio via Skype.
Autore: Chiara Bernasconi
Per la prima volta nella storia della realtà penitenziaria d'Italia, la Direzione penitenziaria di Trieste e la Magistratura di sorveglianza hanno autorizzato un detenuto della casa circondariale di Trieste a effettuare un videocolloquio con gli insegnanti del figlio residente in un comune della provincia di Udine. Il detenuto è stato assistito dall'associazione onlus "Auxilia" attraverso i suoi volontari, utilizzando Skype e attrezzandosi con due differenti postazioni informatiche. Il direttore del carcere Enrico Sbriglia ha dichiarato che, per conseguire il risultato di questo progetto sperimentale finanziato dalla regione, è stata necessaria la collaborazione della scuola. Per Sbriglia "L'esperienza è stata positiva. Il nostro dovere è sempre quello di far espiare la pena ma la condanna non può estendere i suoi effetti a persone che non c'entrano. Occorre inoltre tenere presente il dovere dell'esercizio della genitorialità , che ha anche un padre detenuto. E noi, come amministrazione, dobbiamo favorire il dovere".
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