Sabato scorso
Google ha annunciato che farà partire una
campagna a favore della
legalizzazione dei matrimoni gay in tutto il mondo.
Lo ha fatto per bocca di
Mark Palmer-Edgecumbe, un dirigente che è a capo del
Diversity Team di Google, cioè la squadra che si preoccupa dell'inclusione delle minoranze nell'azienda, L'occasione è stato il
Global LGBT Workplace Summit, un incontro sul tema del rispetto di omosessuali e transessuali sui luoghi di lavoro.
Palmer-Edgecumbe ha spiegato che la campagna partirà in
Polonia e a
Singapore, ma si estenderà in ogni Paese del mondo dove Google abbia una sede. L'idea è di cominciare in Paesi che abbiano legislazioni espressamente
contrarie al matrimonio gay, per poi passare agli altri.
Secondo Google, la
discriminazione degli omosessuali, oltre che ingiusta, è anche
nociva per gli affari: "In alcuni casi i problemi relativi alle discriminazioni sessuali ci hanno impedito di assumere la persona più adatta per un lavoro all'interno di un determinato Paese", ha spiegato Palmer Edgecumbe.
L'iniziativa di Google, seppur clamorosa, non sorprende:
già in passato l'azienda aveva preso posizione
a favore dei diritti degli omosessuali, facendo dichiarazioni contro il referendum che chiedeva la revoca i matrimoni gay in
California.
Anche il
doodle apparso sul sito in occasione di
San Valentino, come mostrato nell'immagine qui sotto, mostrava anche delle
coppie gay.
L'annuncio di Google arriva pochi giorni dopo la creazione di
icone per i matrimoni gay su
Facebook. Si direbbe che i maggiori esponenti dell'economia digitale USA abbiano deciso che i
tempi sono maturi per la legalizzazione. Chissà cosa ne pensano i
politici italiani, tradizionalmente poco inclini ad affrontare l'argomento.