Google riporta in vita la storia

A partire da oggi, grazie a Google sarà possibile visitare online 42 nuove mostre storiche che raccontano i retroscena dei principali eventi del secolo scorso tra cui Apartheid, D-Day e l'Olocausto.

Autore: Chiara Bernasconi

Google riporta in vita la storia: a partire da oggi, infatti, sarà possibile visitare online 42 nuove mostre storiche che raccontano i retroscena dei principali eventi del secolo scorso tra cui Apartheid, D-Day e l'Olocausto.
Queste mostre sono state realizzate da 17 partner internazionali tra cui musei, fondazioni e archivi che hanno deciso di condividere lettere, manoscritti, testimonianze video e molto altro.
Si tratta di contenuti molto toccanti, alcuni resi disponibili online per la prima volta.
Ogni mostra presenta una narrazione che unisce il materiale d’archivio, mettendo in luce diverse prospettive, sfumature e storie che sono alla base di questi eventi.
Ecco un elenco delle mostre più significative: Gli anni della Dolce Vita – frutto dell’attività di Istituto Luce Cinecittà, questa sezione offre una bellissima panoramica degli anni della “Dolce Vita” in Italia con uno sguardo alla moda, al cinema, alle auto e in generale alla cultura e al panorama socio-politico italiano del tempo Amore tragico ad Auschwitz – la storia di Edek e Mala, una coppia di innamorati che scappò da Auschwitz Jan Karski, Eroe dell’Umanità – video testimonianza originale dell’uomo che ha cercato di informare il mondo dell’esistenza dell’Olocausto Steve Biko – il risveglio politico di un quindicenne durante il movimento dell’Apartheid, la mostra esibisce 9 documenti mai resi pubblici prima D-Day - dettagli dei famosi sbarchi: fotografie a colori, lettere personali e il comando del D-Day da parte dell’ammiraglio Ramsay L’incoronazione della Regina Elisabetta II - un resoconto dell’Incoronazione nel 1953 con foto a colori. Rodrigo Cipriani Foresio, Presidente Istituto Luce-Cinecittà, partner di questa iniziativa, ha così commentato: "è un motivo di orgoglio per Istituto Luce-Cinecittà accompagnare questa nuova apertura della cultura italiana verso nuovi canali, anche internazionali, grazie al mondo digitale. Il percorso "La dolce vita" che oggi viene lanciato in rete, è la nostra seconda esperienza con Google e siamo sicuri che altre ne verranno. Siamo infatti convinti che la logica della condivisione e dello sviluppo autonomo dei contenuti sia nella natura stessa del web 2.0, di cui Google e YouTube sono la più evidente espressione. Il percorso multimediale è un perfetto esempio di come il giusto equilibrio tra industria, accademia e politiche pubbliche possa fare delle nostre risorse digitali il punto di partenza per una idea rinnovata di patrimonio e di cultura, specialmente per rivolgerci ai più giovani".
Come per gli altri archivi che sono stati implementati su internet, compresi i Manoscritti del Mar Morto, è possibile effettuare degli ingrandimenti per ammirare le foto in dettaglio e cercare tra milioni di voci per paese, persona, evento o data.
Queste mostre sono l'ultimo capitolo del lavoro del Google Cultural Institute, dopo l’annuncio di progetti come Art Project, World Wonders e la digitalizzazione degli Archivi Nelson Mandela.
E’ possibile esplorare le mostre attraverso questo sito.
Gli utenti possono anche seguire l'iniziativa sulla pagina Google+.
Quello che è possibile vedere oggi è solo l’inizio di un lungo progetto, quindi tutti i partner interessati a contribuire con le proprie mostre personali, potranno fare domanda di adesione da questo link.


Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.