Con un
comunicato stampa, l'
Autorità Garante per l'Editoria ha
ritirato l'iniziale
parere favorevole riguardo a
PoliticApp, l'app creata da
SWG per diffondere
sondaggi elettorali anche nel periodo in cui è
vietato farlo ai mezzi di comunicazione di massa.
Come
abbiamo visto, nella presentazione dell'app SWG citava un
sorprendente parere ottenuto dall'AGCom, in cui si stabiliva che un'app "
non è un mezzo di comunicazione di massa", e che pertando risulta lecito usarla per diffondere sondaggi anche nel periodo di
blackout imposto dalla legge.
Ora l'AGCom, dopo un supplemento di indagine "reso necessario dal
rilievo assunto dall'iniziativa", ha fatto sapere che "l’applicazione realizzata dalla SWG, nei termini in cui viene pubblicizzata, rende accessibile - previo il pagamento di un prezzo contenuto - il risultato dei sondaggi ad un
pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione. Questa circostanza configura quindi un’oggettiva
violazione del divieto imposto dalla legge sulla
par condicio.
L’Autorità ha comunicato le proprie valutazioni alla SWG, confermando, anche in relazione a questa ipotesi, il
divieto di diffondere sondaggi dalla mezzanotte del prossimo venerdì 8 febbraio e fino alla conclusione delle operazioni di voto."
Intervistato dal quotidiano
Europa, il direttore di SWG
Roberto Weber ha reagito piuttosto male al voltafaccia di AGCom: "Io sono di Trieste, sono un austro-ungarico: noi la legge la rispettiamo. Di questo si occuperà il nostro
avvocato. Su questo progetto abbiamo
investito denaro, ma soprattutto la nostra
immagine. Chi ha scaricato la nostra PoliticApp non si preoccupi: ci mandi un'email e noi provvederemo a
dare comunque tutte le informazioni che abbiamo promesso. Se non potremo,
restituiremo i soldi".
Sono molti a ritenere che, nell'era di Internet, il divieto di diffusione dei sondaggi nelle due settimane precedenti le elezioni sia
anacronistico; e nei fatti viene regolarmente
eluso facendo filtrare i risultati con trasparenti stratagemmi.
Lascia poi molto perplessi il comportamento dell'AGCom, che ha evidentemente rilasciato un parere senza rendersi conto delle evidenti conseguenze, e poi l'ha ritirato quando l'app era già
in testa alle classifiche di vendita.