Microsoft è accusata di aver pagato i governi al fine di ottenere contatti all’estero. Le autorità federali statunitensi stanno verificando tali accuse.
Autore: redazione social media
Le autorità federali statunitensi stanno verificando le accuse di un ex-dipendente Microsoft nei confronti del colosso di Redmond, da lui denunciato per corruzione. Microsoft è infatti accusata di aver pagato i governi al fine di ottenere contatti all’estero. Il vicepresidente dell’azienda, John Frank, in un post apparso sul sito ufficiale del gruppo, ha così dichiarato: “Terremo queste accuse in seria considerazione e collaboreremo pienamente nelle indagini di qualsiasi governo”. Nello specifico, l’indagine verte sui rapporti tra le multinazionali e i governi stranieri in merito a presunti rapporti “privilegiati” con tanti di tangenti e benefit per poter così ottenere dei contatti. Sotto i riflettori vi sarebbero le accuse e i rapporti della società con alcuni rivenditori e consulenti in Romania e in Italia: Microsoft avrebbe pagato diversi esponenti dei governi per ottenere contratti di licenza software per Windows tramite i suoi partner commerciali. In base al Foreign Corrupt Practices Act (FCPA), il colosso di Redmond, che ha quasi 100mila impiegati e 640mila partner commerciali in 112 Paesi del mondo, rischia pene severe.
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