Aperta istruttoria contro Google

La CNIL ha annunciato l'apertura di un'istruttoria nei confronti di Google per stabilire se il nuovo pacchetto di policy unificate sia in linea con i requisiti fissati nella Direttiva europea sulla protezione dei dati.

Autore: redazione social media

La Commission Nationale de l'Informatique et des Libertes (CNIL) ha annunciato l'apertura di un'istruttoria nei confronti di Google, coordinata in sei paesi del Vecchio Continente, Italia compresa.
Nello specifico, i garanti di Francia, Italia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Spagna hanno costituito una sorta di task force denominata Article 29 Working Party per stabilire se il nuovo pacchetto di policy unificate sia in linea con i requisiti fissati nella Direttiva europea sulla protezione dei dati (95/46/CE).
Allo stato attuale, il gruppo non ha registrato alcuna iniziativa concreta di Big G nel rispetto delle leggi europee.
Il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Antonello Soro, ha così dichiarato: “Google non può raccogliere e trattare i dati personali dei cittadini europei senza tenere conto del fatto che nell'Unione Europea vigono norme precise a tutela dei diritti fondamentali dei cittadini. L'azione congiunta dei Garanti europei mira a riaffermare questo principio e a far sì che questi diritti vengano garantiti”.
Il colosso di Mountain View non avrebbe ancora fornito ai propri utenti un meccanismo semplice e chiaro per potersi slegare dal nuovo pacchetto di policy condensate.
Nel comunicato ufficiale diramato dal Garante italiano per la privacy è possibile leggere quanto segue: “Le nuove regole sulla privacy adottate da Google consentono, tra l'altro, alla società californiana di incrociare in via generalizzata i dati degli utenti che utilizzano i servizi offerti”. L’avvio della fase istruttoria volta ad analizzare la privacy di Big G è stato confermato anche dall’ICO (Information Commissioner’s Office).
Si stima che solo l’ICO abbia la possibilità di comminare una multa pari a 500mila sterline contro le aziende ritenute ree di violazione delle leggi nazionali sulla privacy.
Un portavoce di Google ha così dichiarato: “La nostra normativa sulla privacy rispetta la legge europea e ci permette di creare servizi più semplici e più efficaci. Siamo stati costantemente in contatto con le diverse autorità garanti della privacy coinvolte nel corso di questa vicenda e continueremo a esserlo in futuro”.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.