Secondo alcuni dati recenti del
Censis, la percentuale dei giovani legata al consumo di contenuti via web
è salita al 90%, mentre gli anziani restano fermi al 24,7%.
Si stima inoltre che quasi l’80% dei ragazzi italiani utilizzi
YouTube contro il 5,6% degli anziani, mentre il 54,8% degli appartenenti alla categoria degli under 30 sfrutta gli smartphone per accedere alla rete in mobilità.
Per quanto concerne i veicoli di informazione, il rapporto del Censis rivela che, tra i giovani, la percentuale di quelli che guardano il TG scende al 69,2, molto più vicino al
65,7% riferito ai contenuti veicolati da Google e al 61,5% delle condivisioni sul social network Facebook.
"Sono i dati più esplicativi del ciclone che si è abbattuto sull'apparato mediatico tradizionale, della tendenziale riduzione al singolo delle leve dell'informazione, dell'autodominio del soggetto nella comunicazione. Soprattutto per i giovani le strategie di adattamento nell'ambiente dei media digitali sono improntate al nomadismo, la molteplicità dei media a disposizione li spinge a passare dall'uno all'altro, e al disincanto. L'integrazione dei mezzi determina l'assenza di una vera e propria prospettiva gerarchica tra di essi: per loro le notizie apprese da un TG o da un quotidiano valgono quanto quelle trovate sul web" dichiara il Censis.
Il celebre Istituto di ricerca, inoltre, ha precisato come vi sia una spiccata tendenza a personalizzare i vari canali di accesso alle informazioni.
Questa sorta di “autoassemblaggio” delle fonti web porterebbe però alla
creazione di un quotidiano realizzato con le sole opinioni desiderate dall'utente.