Il Governo italiano ha deciso di chiedere a Facebook alcuni chiarimenti in merito alla riservatezza dei dati personali. Per l'onorevole Bianconi la privacy degli utenti sarebbe a rischio.
Autore: redazione social media
Facebook è nuovamente nella bufera per quanto riguarda il discorso relativo alla privacy. Anche il Governo italiano ha deciso di chiedere al social network di Mark Zuckerberg alcuni chiarimenti in merito alla riservatezza dei dati personali. Nello specifico, dopo aver scoperto che l’app per smartphone della piattaforma social curiosa nella rubrica telefonica, il ministro dell’interno Angelino Alfano e il vice capogruppo del PdL alla Camera, Maurizio Bianconi, hanno dichiarato che il sito “compie azioni di dubbia correttezza nei confronti dei dati sensibili forniti dagli utenti. La privacy di oltre 13 milioni di italiani è a rischio”. In questo modo, vi sarebbe una violazione “palese e continua” degli articoli 14, 15 e 21 della Costituzione italiana. In modo particolare in fatto di libertà di pensiero, segretezza della corrispondenza, domicilio e dati che "riguardano i diritti inviolabili dell'uomo". I politici definiscono Facebook "particolarmente carente di misure di sicurezza interna, poiché sono troppo frequenti le mail di scuse che arrivano dagli amministratori di sistema" a seguito di violazione di estranei dei dati personali degli utenti. Bianconi ha così concluso: “è necessario che il ministero dell'Interno predisponga al più presto una verifica e gli opportuni controlli in merito per non mettere a rischio la sicurezza di milioni di italiani".
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